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Recensione : I Valium – La Maledizione Sta Per Arrivare

I Valium - La Maledizione Sta Per Arrivare: Sarò sincero, la prima volta che ho preso in mano questo disco ho pensato 'sarà l'ennesimo album banale e incolore', qui...

I Valium – La Maledizione Sta Per Arrivare

Sarò sincero, la prima volta che ho preso in mano questo disco ho pensato ‘sarà l’ennesimo album banale e incolore’, quindi l’ho messo al fondo della lista dei cd e l’ho abbandonato. Ma la lista pian piano si è accorciata e con il trascorrere del tempo I Valium sono tornati in superficie. Allora, sbuffando un po’, ho letto la cartella stampa, ho messo su il disco, l’ho ascoltato e mi sono immediatamente pentito del mio giudizio affrettato.

I Valium (Marco Sabino, Luigi Sabino, Alain Fortunati, Buonicontii) arrivano da Salerno e alle spalle hanno già un buon lavoro ben accolto dalla critica (Willy E La Teoria Della Cospirazione). Ora, dopo tre anni dal precedente disco, tornano con La Maledizione Sta Per Arrivare (non fatevi spaventare dal titolo apocalittico), un fresco e piacevole disco a metà tra garage rock, beat e sano rock’n’roll (di quello caldo e sudato).

L’infedele parte con chitarra e basso ruspanti, per poi proseguire corposa tra voce urlata e cori splendenti, fino a lasciar posto a Il Mio Mondo Cosmico, fresca e vibrante canzone inchiodata al muro dai colpi di batteria e dalle schitarrate sguaiate. Lucienne prosegue con energia e polso, tuffandosi in fresche melodie che invocano una pista da ballo (immediatamente!) mentre Tu Sei, hit indiscussa, sfreccia sfolgorante con i suoi ritornelli super-orecchiabili. Se Babilonia ha la voce che porta alla mente lontane briciole di Tre Allegri Ragazzi Morti (con piglio sixties), invece L’arte Di Schiodare Le Stelle si sviluppa su linee solari e positive, aprendo alla successiva Amen (L’uomo Che Parlava In Reverse), la quale tira in ballo anche un po’ di chitarre singhiozzanti (ma senza creare pasticci). The Boys Dig The Boys frigge, fino a surriscaldarsi, e Lalala (Gli Anni Persi) si fa ballatona (senza mai abbandonarsi a facili sentimentalismi). Elizabeth riparte in quarta, mettendo in campo anche le chitarre acustiche mentre Ode Al Silenzio conclude tra toni più romantici e pacati.

A tutto ciò si aggiunge una bonus track, acustica e quieta, cantata in inglese, quasi cantautoriale-folk, decisamente convincente e interessante.

I Valium stupiscono e sorprendono. Sanno suonare, sanno scrivere canzoni, sanno coinvolgere e riescono anche ad avere un sound piuttosto personale. Rientrano nel calderone beat, con lo sguardo rivolto ai The Hives e agli urlatori italiani; risultano vivaci, sinceri e genuini.

Questa volta abbiamo ben poco di cui lamentarci, forse giusto del packaging (che fa pensare più a una band screamo-hardcore), per il resto non possiamo che augurare ai Valium di crescere ulteriormente. Bravi.

Voto: 7,5

TRACKLIST:
01. L’infedele
02. Il Mio Mondo Cosmico
03. Lucienne
04. Tu Sei
05. Babilonia
06. L’arte Di Schiodare Le Stelle
07. Amen (L’uomo Che Parlava In Reverse)
08. The Boys Dig The Boys
09. Lalala (Gli Anni Persi)
10. Elizabeth
11. Ode Al Silenzio

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