Secondo album per i francesi Goatfather, e secondo assalto in puro stile stoner metal.
Come recita il titolo del presente disco, Monster Truck, si abbattono proprio come un camion gigante sull’ascoltatore, come geometrica potenza e un grande peso specifico. Riffs giganteschi e granitici che si muovono all’unisono con una sezione ritmica pulsante e potente. Il gruppo non lascia nulla di intentato nella composizione e nell’erigere muri sonici davanti e intorno all’ascoltatore, con un cantato vicino ai Kyuss e ai mostri sacri della tradizione stoner metal, riuscendo a dare un’impronta personale al tutto, specialmente nelle aperture melodiche che sono molto notevoli.
Le tracce sono tutte molto ben costruite, si snodano sinuose e senza annoiare mai l’ascoltatore. Monster Truck è una trama composta da rumore, potenza, passione e sudore, con un’immaginario tra West e fantascienza, come mostra bene la copertina.
Questo genere ha moltissimi affezionati che non si perdono una sola uscita, e che amano follemente quel suono ruvido e metallico, scontroso ma dolce verso chi lo ama e lo vive quotidianamente.
Come molti gruppi Argonauta i Goatfather hanno quel quid in più, un guizzo che si capisce fin dal primo ascolto e che ve li farà amare molto.
Un disco pesante e da amare velocemente.