Nell’ala sinistra dei Nibiru, si cela una folata di vento che incastona questo gruppo tra una piuma e l’altra.
Il percorso degli Enisum se fatto al contrario , vi porterà dal picco della montagna dove si staglia prepotente la croce di ferro fino ai suoi stessi piedi, passando per un percorso brullo che non perdona nè il sole cocente tanto meno la nebbia autunnale,ovvero il monte Musinè.
Immaginiamo o proviamo a camminare in una foresta autunnale tra le valli di Lanzo e capiremo all’istante la scelta sequenziale dei brani, ctoni nello stile e ritmici nel loro facile ascolto. I WITTR hanno da anni gettato le basi permettendo a validi gruppi di estendere il valido messaggio di ritornare (se non rimanere come da sempre) a stretto contatto con la sensibilità vulnerabile, propria della Natura che circonda l’uomo. Certo, Alda a seguire, ma anche e non solo Agalloch, e i continentali Altar of Plagues.
La tracklist si compone di sette brani, sagacemente strutturati per composizione: ovvero liriche in dialetto arpitano (un antica lingua piemontese che rasenta il passato gallico) e line up completa, contando che il progetto è nato come una one-man-band che vede fondatore Lys nel 2006. La maturità dell’album si nota con la naturalezza in cui le tracce si intrecciano armonicamente tra neofolk e sinfonico (per non dire epico). A mio modesto parere Battle of The Threes merita una nota di merito, per la splendida cornice che fa del gruppo una prossima creazione ancora più incisiva, magari vicina per possibile assonanza ai Benighted Beans.
Prossimamente a Milano il 9 ottobre con Mortifera al Moon Club.
Tracklist:
1. Civrari
2. Samoht Nara
3. L’arvoiri du cüdlit
4. Rüvat Rùciaj
5. Still life
6. Battle of the trees
7. Lo Coòrs
Line-up:
Lys – chitarra, batteria, voce
Leynir – basso
Epheliin – voce femminile
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