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Recensione : El Santo – Il Topo Che Stava Nel Mio Muro

Lorenzo Borroni, Daniele Mantegazza e Giorgio Scorza, messi da parte i La Stasi, ritornano, in collaborazione con Pasquale Defina (già Volwo e Atleticodefina), con El Santo, progetto musicale orientato su sentieri blues/alternative rock che non disdegnano incursioni in ambito folk/cantautorale.

El Santo – Il Topo Che Stava Nel Mio Muro

Apre l’album Garage #5 che, procedendo su parole amare e un andamento blues che incrocia i Black Keys con i Timoria, lascia spazio al sudato galleggiare su chitarre elettriche di Marabù e allo strampalato ondeggiare de L’Arte Del Veleno. Silver Dollar Club, rovente, sofferta e rabbiosa (come fosse un brano di Cesare Basile), introduce il delicato trascinare di Motown (Quello Che Ti Uccide) e l’intenso svilupparsi de Il Salario Delle Formiche, mentre Sugar Ray, fragorosa e ignorante, esplode tra le mani come una bomba. Dean, infine, sussurrata, inquietante e ammaliante, (con Capossela nel cuore), introduce il vigore (che sfuma in intensa melodia) di Innesto Di Stile, le derive sonico-psichedeliche di San Valentino e le avvolgenti atmosfere notturne, cupe ed esplosive della conclusiva Ossessiva.

Il debutto dei tre musicisti si dimostra essere un lavoro decisamente interessante: brani accattivanti e ben curati, una personalità molto forte (nonostante le molte influenze), testi mai trascurati. Un album da consumare il più possibile, una band da tenere d’occhio.

Tracklist:
01. Garage #5
02. Marabù
03. L’Arte Del Veleno
04. Silver Dollar Club
05. Motown (Quello Che Ti Uccide)
06. Il Salario Delle Formiche
07. Sugar Ray
08. Dean
09. Innesto Di Stile
10. San Valentino
11. Ossessiva

Line-up:
Lorenzo Borroni
Daniele Mantegazza
Giorgio Scorza

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