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Recensione : Denied Light – Portraits

Denied Light - Portraits: Dario Fantini, Alberto Giacoppo, Filippo La Marca, Ignazio La Rosa e Nicola Tarantino formano i Denied Light nel 2007. A...

Denied Light – Portraits

Dario Fantini, Alberto Giacoppo, Filippo La Marca, Ignazio La Rosa e Nicola Tarantino formano i Denied Light nel 2007. Alle spalle hanno già un primo Ep omonimo uscito nel 2009. Ora, a distanza di due anni e dopo la partecipazione a una compilation della Imago Sound (2010), tornano con questo secondo Ep, Portraits.

Ad aprire l’opera ci pensano Esc ed F-16, la prima come sorta di breve intro (56 secondi di durata) vibrante e algido, mentre la seconda come pezzo completo, caratterizzato da melodie fluide e spaziali, oniriche e pulsanti. Un lieve crescendo che si increspa fino ad inserire vibrazioni più cupe e oscure, come se si fosse trascinati alla deriva nel nero dello spazio profondo, affascinante ma terribile. Sniper Wolf espande il suo minutaggio arrivando ai 7 minuti di durata, partendo in sordina per poi lasciarsi guidare dalle chitarre, dalle tastiere, dalle ritmiche squadrate e ben definite. E’ un progredire lento ma continuo, dove affiorano echi a la Mogwai, dove si inseriscono sample presi da videogiochi, dove il viaggio si fa rassicurante e solare (nel finale). Jacques Cousteau osa ancora di più: quasi raddoppia, arrivando fino ai 13 minuti. Parte con le tastiere per poi lanciarsi in ritmiche da club e creare una cavalcata sonora tesa e ben scolpita. Poi si spegne, per rinascere sotto nuova forma, più riflessiva, quieta, introspettiva. Ma è solo un momento, la tensione cresce sotto pelle, rigata da suoni acuti, sempre più tesi, sempre più energici. E poi di nuovo quiete, in un lago di lievi note su cui galleggia una soffusa voce effettata. Infine, l’espansione totale, la voglia di spingersi nello spazio più profondo, ampliando il viaggio il più possibile, fino ai limiti.

I Denied Light mettono su disco solo 4 tracce, ma suonano per quasi mezz’ora; un lavoro corposo e interessante, ma che è ancora considerabile come un abbozzo di ciò che potrebbero veramente fare. Sembra che i ragazzi abbiano le mani legate, che non abbiano il coraggio di mettersi in gioco in tutto e per tutto. Forse devono ancora trovare un suono che sia loro. Di sicuro devono riordinare le idee e strutturare i pezzi con maggior senso compiuto, per non perdersi inutilmente in 13 minuti di deriva sonora (che possono piacere, ma non entusiasmano eccessivamente). Come, del resto, devono migliorare la qualità delle registrazioni. Ancora c’è da dire che i suoni sanno molto di anni ’70-’80, e che risultano piuttosto algidi e impersonali; forse è una scelta stilistica, ma a me non convince totalmente. Insomma, ci sono molte cose da riordinare. C’è da dire, però, che le potenzialità per migliorare ci sono tutte. Una band da tenere sott’occhio, potrebbe regalare ottime sorprese.

TRACKLIST:
01. Esc
02. F-16
03. Sniper Wolf
04. Jacques Cousteau

Denied Light - Portraits

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