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Recensione : Death Mantra For Lazarus – DMFL

Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.

Nuovo lavoro per gli abruzzesi Death Mantra For Lazarus, è un disco omonimo ed esce per Vina Records. I Death Mantra For Lazarus sono stati fin dall’inizio un gruppo diverso dagli altri e con un ritmo tutto loro.

I suoi componenti hanno militato in gruppi come gli Zippo, i Santo Niente e i Milf, e proprio Umberto Palazzo (artista molto importante quanto sottovalutato) ha collaborato al loro disco di esordio del 2010 intitolato “Mu”.

Da lì una lunga pausa per poi tornare con altri lavori , per poi comporre e produrre durante la pandemia questo disco.

Lo stile musicale è un post-rock venato di prog, di fatto musica sognante ed eterea, leggera e dolcemente malinconica, una carezza in un vortice che è foriero di tempesta. Ascoltando “DMLF” si viaggia lontano, catturati in una spirale di musica fatta bene e concepita guardando il cielo, e certamente come primo nome vengono alla mente i Mogwai, tanto per dare qualche coordinata eppure il risultato è differente, come lo è il percorso. Sentimenti appesi alle nuvole, un fluttuare sull’asfalto, la voglia di felicità musicale minimale, senza asprezza lasciando spalancate le porte del proprio cuore e del proprio cervello.

Dopo anni di assenza scorre molto forte lungo tutto il disco la volontà e la gioia di ritrovarsi a suonare, storditi da una pandemia ma ancora vivi e carichi di note, accordi e voglia di fare. “DMLF” è la dolcezza di aver perso qualcosa, le canzoni sono rarefatte e bellissime, piccoli oceani che racchiudono bellissime onde al loro interno, basta lasciarsi andare.

Rispetto ai loro lavori precedenti il post-rock risalta sul prog, ma c’è anche quello, come ci sono aperture bellissime come in “Laika cold! Laika cold!”. Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.

Nelle sette tracce trovano spazio anche collaboratori esterni come Jester At Work, cantautore abruzzese e voce degli Hey Scenario, la violinista Valeria Vadini e il polistrumentista Francesco Di Giandomenico.

Perfettamente in linea con lo spirito del disco è la bellissima copertina di Milo, noto pittore urbano e molto altro. Sognare, ricordare, ritrovarsi.

Death Mantra For Lazarus

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