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Recensione : Dear Baby Deer – Tryst

Il nuovo ep di Gianluca Spezza, scivolando delicato, cambia pelle diverse volte e non stanca mai

Dear Baby Deer – Tryst

Gianluca Spezza, già noto per essere tra i fondatori dei Divine e aver collaborato con il Consorzio Produttori Indipendenti, ritorna, nascosto sotto il nome Dear Baby Deer, con il suo secondo ep. Il disco, autoprodotto e composto da sette brani, mescola con gusto trip hop, pop e rock.

Il lento e morbido procedere di Nevermind, We’re Not Here, tra delicate basi elettroniche e un doppio cantato (maschile e femminile) in grado di accarezzare e avvolgere, lascia spazio all’altrettanto pacata Things In Rain (in questo caso il ritmo si fa più incalzante) e alle chitarre elettriche, unite a ritornelli accattivanti, di Tryst.
Il sound arioso e fresco di You Don’t Know, acquistando pian piano vigore, introduce il sottile scorrere di synth e chitarre (su cui si appoggia il cantato quasi sussurrato) di A & B, mentre il rock grasso e caldo di Should Have Let It Go By Now, dando una ventata di energia all’ascolto, apre al lieve concludere dell’emotiva e coinvolgente Emptiness Is A Place ( a cui segue una gustosa bonus track incentrata prevalentemente su voce e ritmo).

Il nuovo ep di Gianluca Spezza, scivolando delicato, cambia pelle diverse volte e non stanca mai. I sette brani proposti, spesso incentrati su tonalità leggermente cupe e malinconiche, avvolgono e conquistano con la loro delicatezza, svegliando improvvisamente quando abbandonano il trip hop per il rock. Giunti a questo punto, non resta che aspettare che il nostro dia alle stampe il suo primo disco lungo.

Tracklist:
01. Nevermind, We’re Not Here
02. Things In Rain
03. Tryst
04. You Don’t Know
05. A & B
06. Should Have Let It Go By Now
07. Emptiness Is A Place

Line-up:
Gianluca Spezza

DEAR BABY DEER – Facebook

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