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Recensione : Darkher – The Kingdom Field

Darkher è come un veleno che viene assimilato in piccole dosi ad ogni passaggio nel lettore finché, raggiunta la dose massima tollerabile dal nostro organismo, ci paralizzerà definitivamente rendendoci schiavi devoti per l’eternità di questa splendida artista.

Nessun monicker appare più appropriato di quello prescelto da Jayn Hanna Wissenberg per avviare questo suo progetto solista: Darkher fonde idealmente l’oscurità assoluta nella quale si piomba fin dalle prima note e la sensibilità artistica di una musicista che regala poco più di venti minuti che valgono ore, tale è la spasmodica intensità emotiva che pervade queste quattro tracce.

Ghost Tears, accompagnata anche da un video che si sposa alla perfezione con gli umori del brano, ci fa piombare in un attimo in un mondo nel quale, rispetto alle più cupe e pesanti sonorità del doom, il dolore e la disperazione lasciano spazio all’inquietudine e allo smarrimento: tutto ciò viene veicolato senza l’ausilio di vocals artefatte o sonorità ad effetto, bensì semplicemente con l’ammaliante voce della Wissenberg accompagnata da una strumentazione prevalentemente acustica.
Hung continua nell’opera iniziata con il brano precedente, avvolgendoci lentamente e pazientemente come fa un ragno nel tessere la propria tela, laddove la voce delicata di Jayn (da qualche parte l’ho vista definire “elfica”, il che mi pare del tutto appropriato) si pone in netto contrasto con soluzioni dai toni sempre plumbei, che vedono anche gli strumenti, così come la voce, quasi sussurrare all’ascoltatore il proprio mood angosciante.
Foregone costituisce parzialmente un eccezione in tal senso, visto che qui la base ritmica gioca un ruolo più importante rendendo la traccia senz’altro più movimentata rispetto alle altre, senza che per questo venga meno l’irresistibile fascinazione alla quale la singer britannica ci sottopone.
La title-track The Kingdom Field è una breve traccia strumentale posta in chiusura di un Ep che non esito a definire meraviglioso: Darkher è come un veleno che viene assimilato in piccole dosi ad ogni passaggio nel lettore finché, raggiunta la dose massima tollerabile dal nostro organismo, ci paralizzerà definitivamente rendendoci schiavi devoti per l’eternità di questa splendida artista.

Tracklist:
01. Ghost Tears
02. Hung
03. Foregone
04. The Kingdom Field

Line-up:
Jayn Hanna Wissenberg

DARKHER – Facebook

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