Colapesce – Egomostro

Colapesce, nei quattordici capitoli di questo album, si esprime ad un livello qualitativo che non può essere negato o messo in secondo piano, sia per quanto riguarda melodie, che per la cura degli arrangiamenti e dei testi.

Colapesce – Egomostro

Di Colapesce (aka Lorenzo Urciullo, ex Albanopower) non ho mai apprezzato nulla e, per questo motivo, mi sono avvicinato a Egomostro, il suo secondo disco solista, con un numero spropositato di dubbi e pregiudizi. Ad ascolto concluso, però, mi sono dovuto ricredere non poco, in quanto nei quattordici capitoli di questo album si esprime un livello qualitativo che non può essere negato o messo in secondo piano, sia per quanto riguarda le melodie, che per la cura degli arrangiamenti e dei testi.

Il delicato accarezzare di Entra Pure, introduce le grasse chitarre (che ben si abbinano con la morbidezza del cantato e della canzone in generale) di Dopo Il Diluvio (come se i Verdena si fossero convertiti totalmente al pop), il basso spensierato della distesa Reale (impreziosita dai fiati) e la limpidezza al sapore di tepore invernale di Sottocoperta.
L’andamento cerebrale delle chitarre di Egomostro, sposandosi con gusto con le tastiere e l’avvolgente melodia che l’accompagna, apre al ritmo lineare della calda e pacata Le Vacanze Intelligenti, mentre la malinconica fragilità de L’Altra Guancia, si scioglie nel pulsare ritmico che sottende la riflessiva e più cervellotica Copperfield.
La vivida Brezsny, invece, tra chitarre, tastiere, archi e animo altamente accattivante, rapisce il cuore, cedendo spazio sia all’accarezzare di chitarre su crepitio elettronico di Sold Out, sia all’elettro pop ammiccante di Mai Vista.
Il singolo ultra-affascinante Maledetti Italiani, infine, piantandosi in testa fin dal primo istante, chiude l’album lasciando il testimone alla contrapposizione fra parole e sound di Passami Il Pane e al pacato outro Esci Pure.

Con questo Egomostro, Colapesce dimostra a tutti (compresi i detrattori come me) che ha stoffa da vendere e che non c’è santo che tenga. I quattordici pezzi presentati, intelligenti, corposi e sempre azzeccati, danno vita ad uno di quegli album che vien voglia di ascoltarli a ripetizione per giorni e giorni. Se siete in cerca di cantautorato pop fatto bene, questo è il vostro disco definitivo.

Tracklist:
01. Entra Pure
02. Dopo Il Diluvio
03. Reale
04. Sottocoperta
05. Egomostro
06. Le Vacanze Intelligenti
07. L’Altra Guancia
08. Copperfield
09. Brezsny
10. Sold Out
11. Mai Vista
12. Maledetti Italiani
13. Passami Il Pane
14. Esci Pure

Line-up:
Lorenzo Urciullo
Fabio Rondanini
Giuseppe Sindona
Alfredo Maddaluno
Vincenzo Vasi
Alfio Antico
Gaetano Santoro
Benz

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