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Recensione : Cardosanto – Pneuma

I Cardosanto sono richiusi qui dentro, in questa cascata di suoni, di melodie racchiuse in scrigni rumorosi e ferrosi, nella fantasia che c'è in questo cd.

Torna in ristampa uno dei migliori dischi indipendenti italiani degli anni duemila, precisamente del 2000. I Cardosanto sono richiusi qui dentro, in questa cascata di suoni, di melodie racchiuse in scrigni rumorosi e ferrosi, nella fantasia che c’è in questo cd.

In quegli anni vi era molto fermento in una certa frangia della musica indipendente attorno al math rock o free rock, che veniva principalmente da etichette come la Skin Graft, la Touch&Go ed altro. Quindi questo disco veniva da lì e dall’ep autoprodotto del 1997 intitolato “Cardosanto”, che già tracciava alcune traiettorie. Da queste coordinate ne viene fuori però un disco dirompente, praticamente un disco di free jazz applicato al noise. Si viaggia in luoghi lontani, seguendo la trasmissione dei Cardosanto.
L’intro è sintomatico e prepara con la giusta ansia a quello che accadrà dopo, con la splendida Worlds e, a seguire, tutte le altre perle, tra le quali la mia preferita è l’ultima L’acida ritorsione del malumore, anche se bisogna considerare tutta l’opera come un unicum, da meditare con le cuffie.
Pneuma è un passato salto nel futuro, una punta altissima della scena indipendente italiana, seguendo l’ottima tradizione di improvvisazione noise del nostro paese.
Il disco viene ristampato a seguito della riunione della band avvenuta nel 2013, e fa il punto della situazione prima di ripartire per altre concatenazioni di note.
Una ristampa che ridà il senso a questa parola, riportando nei nostri stereo un’autentica scheggia impazzita di un gruppo che può dire ancora tanto.

Tracklist:
1. Pneuma I
2. Worlds
3. Trema Blasfema
4. Pneuma II
5. Cardotrance
6. Pneuma III
7. The absurd tale of Phineas Gage
8. Pneuma IV
9. Machines, automatismas, gears
10. Camea pneumatica
11. Sospesa sul ventre
12. L’acida riotrosione del malumore

Line-up
Roberto Sassi : chitarra
Fulvio Giglio : basso
Dario Mariangeli : batteria

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