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Recensione : Blazing Eternity – A Certain End of Everything

Un eccellente album come A Certain End of Everything può sorprendere solo chi non conosce i Blazing Eternity a causa del loro lungo silenzio discografico, perché sulle doti intrinseche di questa band non ci sono mai stati soverchi dubbi.

Blazing Eternity – A Certain End of Everything

I Blazing Eternity, autori all’inizio del secolo di due buoni lavori all’insegna di un gothic death doom melodico, si riaffacciano sulla scena a oltre vent’anni dall’ultima uscita; la band danese è attiva fin dal 1996 e si ripresenta al completo con i membri fondatori Peter Mesnickow (voce), Morten Kroll Lybecker (chitarra, basso, tastiere, clean vocals) e Lars Riis Korsholm (batteria) intenzionati a mostrare quanto l’esperienza maturata sia andata tutt’altro che dispersa.

Il nuovo album A Certain End of Everything è in effetti maggiormente legato come sonorità al full length d’esordio Times and Unknown Waters (2000), in quanto il successivo A World to Drown In (2003) aveva visto i Blazing Eternity svoltare verso un più morbido gothic doom con l’uso esclusivo della voce pulita di Lybecker; in questa occasione, invece, è Mesnickow a riprendere in mano il microfono offrendo le sue tonalità ruvide al servizio di un death doom melodico di enorme efficacia.

I ritmi cadenzati dell’opener One Thousand Lights e di Your Mountains Will Drown Again possono ricordare vagamente i Katatonia epoca Brave Murder Day, ma di fatto si tratta di una sensazione che scema allorché il sound rallenta aprendosi alle magnifiche soluzioni melodiche offerte nelle altre cinque canzoni; la band di Copenhagen, pur operando sullo stesso terreno stilistico, non si rifà come ci si potrebbe attendere ai più noti concittadini Saturnus, nonostante alcuni comprensibili intrecci di musicisti (i due primi album hanno avuto il contributo importante, sia pure come ospiti, di alcuni loro membri attuali o del passato come Brian Hansen, Anders Ro Nielsen e Kim Larsen, quest’ultimo anche leader anche degli ottimi Black Wreath di cui lo stesso Mesnickow è il cantante), optando invece per uno stile meno caratterizzato dai solos chitarristici.

La somma di tutti questi fattori conduce a un eccellente album come A Certain End of Everything che può sorprendere solo chi non conosce i Blazing Eternity a causa del loro lungo silenzio discografico, perché sulle doti intrinseche di questa band non ci sono mai stati soverchi dubbi.

Blazing Eternity

2024 – Mighty Music / Target Records

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