Per chi,como me, e’ cresciuto musicalmente alla fine degli anni ‘ 80 un disco con una copertina
come questa e con un titolo programmatico come “god save the fuzz” non puo’ che essere un
vero e proprio nettare per mente e padiglioni auricolari.
Ma non ci si puo’ accontentare dell’estetica,va anche esaminato il contenuto,ed e’ questo il
vero godimento per l’anima:un concentrato di garage-punk che ha in gruppi storici come Fuzztones,Tell tale hearts,Cynics e splendida compagnia cantante la vera e unica fonte di ispirazione
I quattro marchigiani hanno fatto le cose alla grande per questo loro primo album (in precedenza avevano dato alla luce un 7″ altrettanto mirabile),se ne sono andati a registrarlo in Spagna,per
la precisione nell’asturiana Gijon,ed i risultati sono davvero eclatanti.
Forse un unico neo si puo’ trovare in cotanta magnificenza,fra i 12 pezzi che lo compongono,tutti
al di sopra dei piu’ ottimistici standard, non esiste quello veramente “killer”,vale a dire il brano
che ti cambia,se non la vita,almeno la giornata.
Sara’ per il prossimo album,e’ nelle possibilita’ della band,e questo loro lo sanno.
Forse quando leggerete queste righe sara’ troppo tardi,ma se cosi’ nno fosse,vi ricordo che i Barbacans suoneranno,insieme al gotha del garage italiano e non solo, al festival beat in
programma a Salsomaggiore Terme (PR) il 2/3/4/5 luglio,per chi puo’ essere presente,un evento imperdibile.