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Recensione : Autumnblaze – Every Sun Is Fragile

Gli Autumnblaze di “Perdition Diaries” non esistono più e ben difficilmente li rivedremo in futuro; quelli attuali, in compenso, potrebbero vedersi schiudere scenari commerciali sicuramente interessanti e probabilmente impensabili fino a qualche anno fa.

Autumnblaze – Every Sun Is Fragile

I tedeschi Autumnblaze sono in circolazione ormai da oltre un decennio, nel corso del quale si sono presi il lusso di modificare, in occasione di ogni nuovo lavoro, le proprie coordinate stilistiche, fno a giungere al gothic melodico ma di sicuro spessore mostrato in questo Every Sun Is Fragile.

Chi, come me, aveva apprezzato non poco il death- doom del precedente “Perdition Diaries” (risalente a ormai quattro anni fa), probabilmente di primo acchito faticherà un po’ ad assimilare questa nuova svolta, che porta la band teutonica a muoversi sui territori, già ampiamente battuti da molti altri, dei Katatonia e degli Anathema più recenti. La piacevole sorpresa è che, dopo diversi ascolti, il disco prende definitivamente quota in modo tale che il risultato finale non appare affatto inferiore a quanto ottenuto da chi è stato citato in precedenza, grazie all’innegabile vena melodica esibita che consente a diversi brani di imprimersi con apparente facilità nella memoria.
Esemplare in questo senso è la bellissima New Ghosts in Town, traccia in costante e precario equilibrio sul crinale che separa melodia e drammaticità, nella quale la voce pulita è contrappuntata efficacemente dal growl, cosa che avviene anche nella superlativa Cold Soul, intrisa di umori “anathemiani” fino al midollo.
Ugualmente intensi appaiono episodi come Invisible Fields, la più grintosa Im Spiegel, la title-track e la conclusiva Verglimmt.
Ovviamente, la scelta stilistica adottata dagli Autumnblaze si porta dietro, quale effetto collaterale, un ammorbidimento talvolta eccessivo delle sonorità, il che rende alcuni brani oggettivamente sdolcinati (Mein Engel, Der Aus Augen Fließt, How I Learned to Burn My Teardrops) ma il tutto si rivela un peccato decisamente veniale, alla luce del soddisfacente livello qualitativo dell’intero lavoro.
Detto dell’ottima produzione e della rimarchevole prestazione vocale di Markus Baltes, non resta che rendere merito a questo nuovo lavoro di una band che, decisamente, non ha tra i propri difetti quelli di adagiarsi su uno schema compositivo predefinito, anche se ciò significa purtroppo (almeno per me), che gli Autumnblaze di “Perdition Diaries” non esistono più e ben difficilmente li rivedremo in futuro; quelli attuali, in compenso, con Every Sun Is Fragile potrebbero vedersi schiudere scenari commerciali sicuramente interessanti e probabilmente impensabili fino a qualche anno fa.

Tracklist:
1. Opening
2. New Ghosts in Town
3. Invisible Fields
4. Im Spiegel
5. Mein Engel, Der Aus Augen Fließt
6. Every Sun Is Fragile
7. Cold Soul
8. How I Learned to Burn My Teardrops
9. A Place for Paper Diamonds
10. Verglimmt

Line-up :
Markus Baltes – vocals, guitars, bass
Arisjel – drums
Andreas Schuler – guitars

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