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Recensione : Anno Senza Estate – Omonimo

Belin figeu sarà un caso che mi trovi a parlare di voi ogni volta che si avvicina o sia in pieno svolgimento l'estate? Con ciò vi riconosco quanto il vostro nome sia uno fra i più evocativi, e perché no originali, che una band si sia mai data.

Anno Senza Estate – Omonimo

Belin figeu sarà un caso che mi trovi a parlare di voi ogni volta che si avvicina o sia in pieno svolgimento l’estate? Con ciò vi riconosco quanto il vostro nome sia uno fra i più evocativi, e perché no originali, che una band si sia mai data.

Ed oltretutto – avendo avuto il privilegio di conoscervi e sentirvi – di poter garantire sulla vostra salda ed incontrovertibile attitudine. Questo vostro nuovo album contiene sei pezzi nuovi (quasi tutti) e altre sei provenienti da un precedente ep.

La mia deontologia professionale di recensore (ironia canaglia) mi impone di soffermarmi sui primi.

Il compito di aprire le danze spetta a Luna Park un bel brano di sano e robusto punk’n’roll di derivazione settantasettina, segue il più melodico Sloth ed il malinconico Facciamo che io ero.

Franco è una canzone rock’n’roll dritta per dritta come un libro di Fabio Tonetto mentre Controvento suona come un pezzo combat rock alla Gang appena convertitesi all’italico idioma e Giornata da Leoni, anche se le liriche renderebbero a smentirlo, ha un incedere indiscutibilmente ramonesiano.

Molta importanza rivestono per gli Anni Senza Estate i testi molto diretti, punteggiati di amarezza e mai banali.

Se volete una band che suoni onesta, senza troppi fronzoli ma mai trita, che comunichi allo stesso tempo gioia, speranza, disillusione e voglia di farcela nonostante tutto beh direi che la avete trovata.

 

Anno Senza Estate

Tracklist:

1. Luna park 02:41
2. Sloth 02:19
3. Facciamo che io ero 03:42
4. Franco 02:23
5. Controvento 02:46
6. Giornata da leoni 02:36

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