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Recensione : Andrew Quitter – Forgotten Farms

Quitter è molto bravo e riesce ad interessare sempre l'ascoltatore, arrivando a creare una vera e propria impressione di fattorie abbandonate, terre maledettte dall'uomo e dalle divinità.

Rumorismo ambientale dall’Oregon, captato e riproposto molto bene.
Andrew Quitter è uno come tanti, che esprime la sua rabbia suonando in gruppi thrash,
grind ed hardcore.

Poi essendo sempre stato un seguace della scena dark ambient si avvicina dal 1998 in poi alla sperimentazione sonora. Come dice giustamente nel suo sito, ogni rumore ha un’importanza, una vibrazione da cogliere.
In questo disco si collezionano suoni e droni, si aprono sinapsi per poter cogliere qualcosa di differente. Si rallenta e si entra in un’altra dimensione, quella che non può esistere eppure c’è, a pochi droni da noi.
Quitter è molto bravo e riesce ad interessare sempre l’ascoltatore, arrivando a creare una vera e propria impressione di fattorie abbandonate, terre maledette dall’uomo e dalle divinità.
Tre pezzi dark ambient molto al di sopra della media.
Le cassette sono esaurite, ma potete acquistarlo in digitale nel bandcamp della genovese Diazepam Records.

Tracklist:
1. Endless Monocultures
2. Forgotten Farms
3. Death Seed ( Contamined Harvest )

Bandcamp

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