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Recensione : Andrew Claristidge – Danser Ou Mourir

La bellezza vera di questo viaggio sta nell’assonanza con Klaus Schulze, per i repentini cambi che subito possono anche apparire estranei, ma in svariate situazioni, coinvolgenti, immaginandoci probabilmente al Watergate di Falckensteinstraße 49.

Andrew Claristidge – Danser Ou Mourir

Capolavoro. Aspettavo anche Io il momento di poterlo dire dopo diverse recensioni, nelle quali ho azzardato i giudizi più adattabili e parzialmente oggettivi.

Questo disco giallo, folle ed intenso non suona davvero come molti altri, che del genere provano difficilmente a raggiungere vaghi e lontani risultati. Grenoble deve aver influenzato le visioni più oniriche che in 12 tracce Andrew cerca di raccontare dopo alcune letture, riscoprendo una storia dal riferimento davvero bizzarro.
Nel 1518 a Strasburgo diverse persone della popolazione furono prese dall’irrefrenabile calamità di dover ballare per strada, immagino in quale modo rudimentale e sincero, fino allo sfinimento orgiastico di una morte vituperata. Ecco dunque spuntare una bellissima copertina molto coinvolgente in cui Océane Moussè alimenta la fantasia del DJ francese, allo stesso modo in cui il pittore Kittelsen convalidò “Filosofem”… Azzardo questo paragone perché la macro distanza tra la pura scena elettronica francese (che passa in prima classe da Berlino) si evolve magicamente in una cupa e melliflua atmosfera black metal e dark ambient in pochi click e selezione di synth.
A Nantes, in primis, si avvale della lacca sferzata dagli Acid Washed, del quale ne fa parte assieme a Richard d’Alpert, per concepire all’Ubu Noir Studio la scaletta che post-produrrà a Berlino. L’esperienza diventa stimolante e appagante al punto di confermare “pragmatico” il suo metodo compositivo. Leendder, Theus Mago e Henning Specht diedero a Berlino un effetto portentoso da piastrare tutta l’intera composizione in unico masterpiece , come non se ne sentiva dai tempi in cui Atmosfear lavorava su Altered States, ovvero nel 1999.
La bellezza vera di questo viaggio sta nell’assonanza con Klaus Schulze, per i repentini cambi che subito possono anche apparire estranei, ma in svariate situazioni, coinvolgenti, immaginandoci probabilmente al Watergate di Falckensteinstraße 49.

TRACKLIST
A1: Automated Motion
A2: Delorean’s Dream
A3: Règlement De Compte À La Cigale (Feat. Leendder)
A4: Discovering The Source
A5: And Now You Dance! (Feat. The Claydermans)
B1: Modulated Choirs (Feat. Henning Specht)
B2: Silver Horse
B3: Mechanical Love
B4: Synth Pornography
B5: Dancing Plague (Feat. Theus Mago)
B6: Good Morning Detroit
B7: The Coasts Of French Cornwall 7

ANDREW CLARISTIDGE – Facebook

https://soundcloud.com/andrewclaristidge/andrew-claristidge-danser-ou-mourir-album-preview/s-Ijozo

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