Ottima e lodevole l’iniziativa dei ragazzi della label bolognese Improved Sequence, quella di assemblare una compilation come tributo ai Jesus Lizard, leggendario combo noise/post-hardcore statunitense e alfieri della scena alternative rock mondiale (e tornati sulle scene l’anno scorso, dopo ventisei anni di iato, col loro settimo studio album, “Rack“, e tornando in tour, qualche mese fa, anche in Italia).
Anche il titolo della raccolta, “Blow“, si richiama alla “tradizione” dei quattro texani (e chicagoans d’adozione) – capitanati dal vulcanico frontman David Yow – di dare un titolo di quattro lettere a ogni loro long playing, per un lavoro che, dopo varie vicissitudini, ha richiesto diversi anni per far combaciare tutti i tasselli ed essere ultimato, vista la generosa presenza di ben ventidue gruppi che hanno partecipato a questo disco celebrativo (coordinato da Manuel Veniani) cimentandosi col rumoroso repertorio dei Lucertoloni. Il tutto masterizzato da Dave Curran (Unsane, Baratro).
Classici dei Lizard come “Seasick” (performato dagli Upright forms) “Puss” (rifatta dai Moon Pussy) “Bloody Mary” (coverizzata in maniera convincente dagli italiani Baratro) “Mouth breather” (dagli Chief Tail, il cui singer è purtroppo venuto a mancare, recentemente) “Monkey trick” (rifacimento a opera dei nostrani Lleroy) si affiancano a vere chicche come “Wheelchair epidemic” (in origine, anch’essa una cover dei Dicks, che vede alla voce proprio il cantante di quell’ensemble, accompagnato dai WE are the asteroid) “Too bad about the fire” che vede i Suckling con Michael Gerald e Brent Prager come ospiti, o la presenza di una rilettura dello stesso brano – “Happy bunny goes fluff-fluff along” da parte di due ensemble diversi (The Tunnel e The Christ Punchers) e in maniera differente. Ma, al di là della nutrita tracklist, è importante dare risalto all’obiettivo alla base della compila: riunire amici, persone e band non mainstream (tra cui i piemontesi Cani Sciorrì con “Cold water” e gli Elm con “Dancing naked ladies“) accomunati dalla passione per il rock ‘n’ roll martellante e fragoroso di Yow, Denison, Sims e McNeilly che ha fatto scuola e ha conquistato tanti cuori dalla scorza dura (soprattutto quella del compianto Steve Albini, al quale “Blow” è dedicato, e che ha anche prodotto l’opener “Gladiator“, riproposta da Big’n).
Un sentito e bellissimo modo per rendere omaggio a una delle migliori live band di sempre, fatto con amore e dedizione dal basso (senza “gente famosa” che prova a scimmiottare ciò che non potrà mai essere, e con solchi che sputano fuori rock ‘n’ roll ruspante e verace, come ideale espressione della band originale) che suona credibile perché ci restituisce l’essenza di ciò che i Jesus Lizard sono sempre stati e hanno rappresentato, cioè quello che il R’N’R non riesce più a essere: minaccioso e disturbante nel mettere in scena le paranoie e la merda della società perbenista, sbattendole in faccia alla gente “senza filtri”, come dicono oggi quelli bravi.
TRACKLIST
1) Big’n – Gladiator
2) Upright Forms – Seasick
3) Baratro – Bloody Mary
4) Lleroy – Monkey Trick
5) Suckling – Too Bad About The Fire
6) Trainer – Thumper
7) New Brutalism – 7 Vs 8
8) We Are The Asteroid (originally performed by Dicks) – Wheelchair Epidemic
9) Chief Tail – Mouth breather
10) Moon Pussy – Puss
11) Skeleton Wrecks – Nub
12) The Tunnel – Happy Bunny Goes Fluff-Fluff Along
13) Faking – Glamourous
14) Sinking Suns – Karpis
15) Hex Machine – Starlet
16) Beige Eagle Boys – Lady Shoes
17) BLK OPS – Thumbscrews
18) elm* – Dancing Naked Ladies
19) The Christ Punchers – Happy Bunny Goes Fluff-Fluff Along
20) Suckling – A Tale Of Two Women
21) Unbite – Fly On The Wall
22) Cani Sciorrì – Cold Water
23) Boy Division – One Evening










