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Recensione : Tongue Tied Twin – Travel Alone

Il barbuto elvetico ha energia da vendere e questo album lo dimostra appieno, cogliendo quella che è la carica che sa dimostrare dal vivo.

Quando durante l’ultima cena di InYourEyes (quella in cui Giuda tradì Gesù) il nostro lider maximo Simone mi consegnò questo cd dicendomi di recensirlo, io risposi come Garibaldi: obbedisco!

La prima cosa che feci fu esaminarlo attentamente e l’occhio mi cadde sulla sua data d’uscita: il 2013(!?!).
Dissi allora al boss che forse era un po’ tardi per parlare di un disco a due anni di distanza dalla sua pubblicazione, ma lui ribattè che si trattava di una vera bomba e, dopo averlo ascoltato devo, seppur controvoglia, concordare con lui.
Il nostro one man band barbuto ed elvetico, non c’è che dire, ha energia da vendere e questo album lo dimostra appieno cogliendo quella che, ne sono certo, è la carica che sa dimostrare dal vivo.
I 13 pezzi di questa raccolta sono tutti più che validi: c’è la furia punk ed iconoclasta (Skipping beats e Bubble gone), la drammatica tensione contrappuntata dall’armonica (Travel), il pathos elettrico in cui si fatica a credere che ci si trovi di fronte ad un uomo solo (Rain), la profondità blues del Jon Spencer più motivato (Not for sale e Mountain song), la profondità in odor di dolcezza (My town), per chiudere con un suono ultra saturo (Walking over stones).
In questi anni la nostra webzine mi ha assegnato da recensire molti dischi di one man band tutti di valore piuttosto alto, ma questo Travel Alone è senz’altro il più riuscito di tutti.
E poi la copertina con il nostro Tongue Tied Twin voltato di spalle intento a farsi una sana e liberatoria pisciata è davvero impagabile!

Tracklist:
01. Skipping Beats
02. Travel
03. Billy Sheen
04. Rain
05. Bubble Gone
06. Gun
07. Not for Sale
08. Please Don’t Break
09. My Town
10. Mountain Song
11. Invisible Man
12. Walking Over Stones
13. This Traveler

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