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Recensione : Summit – Remnants

"Remnants" è il classico disco che ogni tanto bisogna ascoltare per ripulire la mente dalle brutture quotidiane e ritrovare un minimo di sintonia con il mondo circostante.

Summit – Remnants

Remnants è il classico disco che ogni tanto bisogna ascoltare per ripulire la mente dalle brutture quotidiane e ritrovare un minimo di sintonia con il mondo circostante.

Post metal strumentale? Ebbene sì, ma non solo. Questo primo lavoro dei Summit vive molto più di altre uscite omologhe di pulsioni ambient, speso collocate all’inizio dei brani che, in tal modo, si sviluppano in un lento crescendo simile ad una marea che stende lievemente il proprio liquido velo sulle terre emerse.
C’è molta melodia in quest’opera nella quale questi due musicisti lombardi esibiscono una sensibilità compositiva non comune. Le sole voci che appaiono sono frutto di campionamenti oppure si presentano sotto forma di vocalizzi che timidamente fanno capolino, come in Fields of Tulips in Pluto, lasciando agli strumenti tutto il proscenio, quasi timorose di intaccare la magia creata dalla musica.
Per una volta, infatti, non mi sentirete recriminare sulla mancanza di parti vocali vere e proprie:in questa specifica occasione sarebbero state del tutto superflue e proprio la loro presenza in dosi omeopatiche riesce a non squilibrare un quadro sonoro pressoché perfetto.
Remnants è un flusso emotivo che consente di mantenere quell’aura di serenità in grado di trascendere il tempo e lo spazio anche quando i suoni si increspano.
Questo Ep costituisce una perla rara e l’auspicio è che non siano pochi quelli in grado di coglierla: i Summit, alla fine, riescono in tale piccola impresa senza essere costretti reinventare la ruota o sperimentare chissà quali artifici sonori bensì, semplicemente, offrendo venticinque minuti di post metal/shoegaze delicato ed etereo.
Forse la conclusiva title track, in virtù di un sua maggiore robustezza, rischia a tratti di trasformarsi nel momento meno coinvolgente dell’intero lavoro, salvo poi riprendere nel finale il filo conduttore di un concept spaziale, primo passo di un viaggio nel cosmo che ci si augura lungo ed ulteriormente foriero di prove di questo livello per i due ragazzi dell’hinterland milanese.

Tracklist:
01.Adrift, Sideral Abysm
02.Fields of Tulips in Pluto
03.Remembrance is a Celestial Path
04.Remnants

Line-up:
Gabri – Guitars, Keys, Bass
Red – Bass, Keys

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