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Recensione : Within Destruction – Void

Void non lascia scampo, la sua ferocia è pari ad un incontro tra i Fear Factory del debutto Soul Of A New Machine ed i Lamb Of God, formando un moderno e devastante atto di pura violenza in musica.

Within Destruction – Void

Una tranvata di brutal/death core, riff chirurgici, granitici e freddi come una mazza d’acciaio che si infrange sulla schiena nuda, distruzione senza soluzione di continuità, un’atmosfera da pianeta ridotto ad un cumulo di macerie sotto i colpi inferti dalle macchine, che devastano e massacrano senza pietà in un mondo dove l’umana pietà non esiste più, solo la crudele forza dirompente delle macchine assassine: benvenuti in Void, secondo full length degli sloveni Within Destruction, micidiale gruppo nato a Jesenice nel 2010 e con alle spalle il debutto From the Depths, uscito quattro anni fa.

Il quartetto esplora con la propria musica il lato più estremo del metalcore, confezionando un lavoro improntato su di un metal estremo che si aggira nei meandri del brutal, dell’industrial e del death metal dalle ritmiche marziali.
Moderno e devastante, il sound prodotto dalla band è di quanto più violento si possa suonare nel genere, terrificante nelle sue atmosfere, brutale come una guerra nucleare, potente come un fungo atomico.
Poco più di mezzora calati in una dimensione apocalittica, raccontata dal growl disumano di Rok Rupnik, un terminator fuori controllo, che si fa spazio squartando uomini e distruggendo ogni cosa, una colonna sonora formata da mitragliate chitarristiche industrial core ed esplosioni di ritmiche al limite dell’umano, martellanti, disturbanti e nefaste.
Quando poi il gruppo decide di accelerare, la tempesta atomica raggiunge l’apice e al suolo non rimangono che macerie e cadaveri.
Non c’è un attimo di tregua, la distruzione totale è in atto, Void (la song), Desecration of the Elapsed, A Spiral Rift Towards Damnation e Martyrs (of the Wendigo), si susseguono formando con gli altri brani un muro sonoro mastodontico.
Void non lascia scampo, la sua ferocia è pari ad un incontro tra i Fear Factory del debutto Soul Of A New Machine ed i Lamb Of God, formando un moderno e devastante atto di pura violenza in musica.

TRACKLIST
1. Dark Impairment
2. Void
3. Plague of Immortality
4. Desecration of the Elapsed
5. Rebirth of an Inverted World
6. A Spiral Rift Towards Damnation
7. An Unforeseeable Anomaly
8. The Wrath of Kezziah
9. Martyrs (of the Wendigo)

LINE-UP
Rok Rupnik – vocals
Damir Juretic – guitar
Janez Skumavc – bass
Luka Vezzosi – drums

WITHIN DESTRUCTION – Facebook

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