Questi ragazzi portano avanti un discorso musicale che va di pari passo con la libera fruizione della loro produzione, tutta gratuita, come l’ultimo disco, Autumn Years.
Sette pezzi devastanti, sette perle: Undertow è una canzone che non ascoltavo dai tempi di “Radio Protector” dei 65daysofstatic.
I Winter Dust sono in giro dal 2008, dopo essersi sciolti e riformati dopo pochi mesi con la line up attuale.
Nel 2009 esce l’ep autoprodotto “Colours Of The Post–storm”, e nel 2011 “Existence”, che dà loro una discreta fama.
Autumn Years è però superiore, un segno marcato di una prepotente evoluzione imperniata su di un suono molto personale, legato al pianoforte e ad una capacità compositiva non comune.
I Winter Dust regalano grosse emozioni, calibrando perfettamente gli elementi, tenendo sempre alto il pathos e soprattutto regalando grandissima musica.
Tracklist:
1Fake Beaches
2 Undertow
3 Early Grey Mornings
4 Birthday
5 Soil
6 Cities where i’d stay
7 Moonlight
Line-up:
Marco Vezzaro : voce e chitarra
Marco Belloni : pianoforte, synth e cori.
Marco Lezzerini : basso e cori.
Fabio Gallato : chitarra e cori.
Marco Macchini : batteria e cori.
Voice Of The Unheard