iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Whispering Woods – Perditus Et Dea

Perditus Et Dea resta comunque un album che rende questo gruppo meritevole di attenzione, oggi e in un prossimo futuro.

Whispering Woods – Perditus Et Dea

Nuovo lavoro per i rumeni Whispering Woods, band che propone un symphonic gothic metal non privo di aspetti interessanti ma con altrettanti piccoli cali di tensione.

Partito con la sola voce del soprano Alexandra Burcă, con questo secondo full length intitolato Perditus Et Dea il combo di Cluij ha introdotto in formazione una nuova cantante, la mezzo soprano Corina Hamat, accentuando un’impostazione vocale di chiaro stampo operistico che, solo in alcuni dei brani finali, viene interrotta dal palesarsi di un robusto growl maschile.
Il connubio funziona bene perché entrambe le artiste sono dotate di un bellissimo timbro finendo per integrarsi in maniera naturale con le loro sia pure lievi differenze, ma il fatto stesso che non ci sia quasi mai uno stacco deciso tra i due stili vocali rischia di rendere il tutto poco digeribile per chi magari ha in uggia questa opzione stilistica.
L’album nella sua prima metà è decisamente valido, in quanto i musicisti si dimostrano davvero di buon livello e le composizioni se ne giovano, specie quando si sviluppano in tutto il loro impeto gothic di impronta “draconiana”.
L’unico problema è che, alla lunga, l’intensità mostrata nei primi brani tende a scemare, un po’ per la saturazione derivante dalle scelte vocali ma, soprattutto, perché il sound appare un po’ meno focalizzato sulla forma canzone, perdendo talvolta di vista il vero target del genere che dovrebbe essere sempre costituito dall’impatto emotivo.
Original Sin e Autumnal, nella prima parte, e Poetica, in quella finale, sono i brani che meglio rappresentano il valore dei Whispering Woods i quali, probabilmente, eccedono nel minutaggio del disco (ben oltre l’ora) a discapito di una sintesi che avrebbe sicuramente giovato.
Detto ciò, l’ensemble rumeno non faticherà a soddisfare chi ama le atmosfere decadenti e possiede, nel contempo, una spiccata propensione melomane; per quanto mi riguarda dopo qualche ascolto fatico a mantenere desta l’attenzione fino all’ultima nota, perché in fondo non tutti sono i Therion, che possono permettersi di utilizzare una doppia voce lirica avendo cura di intervallarne gli interventi con il contributo di voci maschili di sicuro impatto (tralasciando ovviamente il valore intrinseco del songwriting).
Considerate tutte queste caratteristiche alle quali va sommata, non dimentichiamolo, anche un’elegante componente folk, è probabile che i Whispering Woods siano la classica band in grado di creare con maggior continuità dal vivo quell’aura magica che si manifesta, invece, ad intermittenza nel suo scorrere sul supporto magnetico; Perditus Et Dea resta comunque un album che rende questo gruppo meritevole di attenzione, oggi e in un prossimo futuro.

Tracklist:
1. Perditus
2. Original Sin
3. Demon Blood
4. Călușarii
5. Autumnal
6. My Altar
7. Farewell Ladybug
8. Poetica
9. If Ever
10. Timeless
11. Circle Complete

Line-up:
István Vlǎdǎreanu – Bass
Alex Dascăl – Drums
Cătălina Popa – Flute
Cora Miron – Keyboards
Doru Căilean – Guitars
Alexandra Burcă – Vocals (soprano)
Corina Hamat – Vocals (mezzo soprano)

WHISPERING WOODS – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell’ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.