Waldeck – Gran Paradiso

La visione che hanno gli stranieri della musica italiana sembra essere alquanto bizzarra e stravagante

Waldeck – Gran Paradiso

Con oltre venti anni di carriera alle spalle, il viennese Waldeck, figura di spicco in ambito downbeat ed electro swing, rompe il silenzio che ha seguito la pubblicazione di “Ballroom Stories” (2007) con il gustoso Gran Paradiso. Il disco, composto da tredici brani, si concentra, in maniera quasi fanatica, sul sound della musica italiana post seconda guerra mondiale, accompagnandoci tra western, pop d’autore e musiche tradizionali.

Gli archi e le chitarre di Serenata Part I, dando vita a dolci melodie cariche di pathos, si infrangono di fronte al vivace spirito latineggiante di Chico (basso, fisarmonica e ritmo a dare il senso a tutto) e al caldo avvolgere, fra armonica e voce sinuosa (nonostante l’italiano titubante) di Shalala-lalala-lalala.
La tromba di Brahms Lonely Mariachi, mixando Brahms con i western e le fanfare al sapore d’Italia, cede spazio al fascino sostenuto di Illusione, mentre i fiati di Rio Grande, creando coinvolgenti deserti dallo spirito quasi jazz, introduce il comico animo da femme fatale di Una Promessa e il disorientante mix, fra ispirazione partigiana e treni dei desideri, di Bello Ciao.
L’andamento cadenzato di Una Volta…, invece, trascinando con il suo animo più misterioso, apre alla miscela, dai contorni surf rock in salsa tex-mex, di Senorita Rodeo, oltre al dub rap, combinato a uno zufolare di morriconiana memoria, di Western Saloon – Cartoon.
Rock & Rollee, infine, ammiccante e vicina all’America anni ’60, lascia il compito di chiudere al sostenuto procedere dell’ostinata e ipnotica Get On Uppa.

Le tredici canzoni proposte dall’artista austriaco, nonostante la comicità derivata dalla precaria pronuncia italiana della cantante, scorrono una dopo l’altra senza il benchè minimo intoppo. Il livello qualitativo è alto, ma un sorriso scapperà sempre. La visione che hanno gli stranieri della musica italiana sembra essere alquanto bizzarra e stravagante, come, del resto, il loro concetto di ragù alla bolognese, di spaghetti al pomodoro e così via.

TRACKLIST
01. Serenata Part I
02. Chico
03. Shalala-lalala-lalala
04. Brahms Lonely Mariachi
05. Illusione
06. Rio Grande
07. Una Promessa
08. Bello Ciao
09. Una Volta…
10. Senorita Rodeo
11. Western Saloon – Cartoon
12. Rock & Rollee
13. Get On Uppa

WALDECK – Facebook

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

Death Mantra For Lazarus – DMFL

Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.

AA VV – BOMB YOUR BRAIN Vol. 2

Secondo capitolo per la compilation “Bomb Your Brain“, ancora una volta concepita e pubblicata, sempre in cinquecento copie, dalla piccola e coraggiosa etichetta indipendente francese Pigmé Records. Stessa formula del primo volume, una succosa e urticante raccolta (a questo giro con la didascalia che recita:

THE FUZZTONES live a POGGIBONSI (Si)

THE FUZZTONES live: Sul palco i Fuzztones, gruppo storico garage rock statunitense, il cui nome è stato ispirato dall’effetto di distorsione fuzz tone appunto, inventato nel 1962 e che sentiamo sempre in Satisfaction dei Rolling Stones.

South Sardinian Scum - Switch the Driver

South Sardinian Scum – Switch the Driver

I South Sardinian Scum non si inventano un cazzo, e neanche vogliono farlo, si limitano a suonare ciò che gli piace e lo fanno con la voluttà di chi sta compiendo una missione per conto di un dio minore e perdente, se non vi basta fatevi un bell’ aperitivo in un bar fighetto con della tech house di sottofondo sperando che il cocktail di merda che vi sarà servito vi vada per traverso.