Da Phoenix arrivano in tutta la loro brutalità i Vorzug con il primo full length licenziato in questa calda estate e preceduto dal singolo I Am In Hell dello scorso anno.
Una carica brutalizzata di death metal old school, con qualche accenno al black, è il sound che ci propone la band dell’Arizona, che aggredisce dalla prima all’ultima nota tra macigni di metal estremo cadenzato e partenze a razzo, nobilitate da ottimi solos di stampo classico e furiosi blast beat.
Composto da un lotto di brani che hanno nelle ritmiche il punto di forza, tra pesante incedere, e devastanti fughe estreme, Call Of the Vultures vive dell’alternanza tra il growl in stile brutal e lo scream di ispirazione black, l’appeal dei brani è molto alto grazie alla melodie, sempre presenti tra lo tsunami di note violentissime che il combo statunitense vomita sull’ascoltatore.
Gran lavoro del vocalist Anthony Hoyes, una bestia ferita quando canta in growl, risulta un demone assetato di sangue, quando il tono si trasforma in uno scream malefico, ed ottima tecnica in mano a Daniel Beck alle pelli, Rock Rollain al basso e all’ottimo Ivan Schone alla sei corde.
At Winters End apre il lavoro e abbiamo subito un assaggio del sound della band; grande ritmo per tutta la song, riffoni potenti ma dal buon appeal e la voce brutale che comanda le operazioni.
Qurata song in scaletta, ed altro asso nella manica per il combo statunitense con la “scandinava ” I Am In Hell che svaria tra velocità e melodia, brutalità e classici riff di scuola heavy.
Silent Emotions è un brano brutal tout court, mentre con The Howling si rialza la qualità dell’album con un’altra song che, se non fosse per le due voci molto estreme, si avvicinerebbe al death melodico.
Con Slumber Party Massacre si raggiunge l’apice estremo di questo Call Of the Vultures, mentre con la conclusiva Broken Dreams i Vorzug ci sorprendono con il brano più originale del lavoro; un death/doom che vomita lava incandescente in un vortice di note stonate e brutalizzate dal malefico vocalist.
Call Of the Vultures è un lavoro che si fa apprezzare per la sua varietà, passando tra death classico, brutal americano, death melodico e black.
Tracklist:
1. At Winters End
2. Duct Tape Rapist
3. Her Screams
4. I Am in Hell
5. Silent Emotions
6. Making You Bleed
7. The Howling
8. Slumber Party Massacre
9. Broken Dreams
Line-up:
Anthony Hoyes- Vocals
Daniel Beck- Drums
Rock Rollain- Bass
Ivan Schone- Guitars