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Recensione : Verner – Fiori Dal Limbo

Un buon lavoro che si lascia ascoltare svariate volte , ma che, per diventare anche fondamentale, deve ancora trovare quel particolare che lo renda riconoscibile fra mille

Verner – Fiori Dal Limbo

Passati ormai cinque anni dal ben accolto “Il Mio Vestito”, Verner (Gianandrea Esposito) ritorna per La Pupilla Records con Fiori Dal Limbo. Il nuovo lavoro, suonato insieme a un folto gruppo di musicisti (tra cui Simone Cavina, Luca Nicolasi, Bruno Germano, Mujura), oltre a comporsi di dodici piacevoli brani in equilibrio fra pop, cantautorato e folk, incuriosisce per il suo packaging non convenzionale (grazie a differenti tessere di cartoncino illustrate, l’ascoltatore ha la possibilità di scegliere da sé la copertina del disco stesso).

Il levigato sound della coinvolgente e intrigante Cose Semplici, partendo da leggere atmosfere elettroniche, intreccia con cura batteria, chitarre e voce, aprendo all’alternarsi di lieve tensione e timida tranquillità (con finale energico) di Terra Dei Miracoli e alle morbide aperture, tra chitarre ed elettronica a tenere il tempo, di Di Noi Due.
Il pacato muoversi di Fiori Dal Limbo, giocando con strofe pacate e ritornelli energici, accompagna fino alle note della fresca e senza redini Portami In Giro, mentre lo scorrere delicato e composto di Giorno Di Riposo introduce il più incalzante procedere, su toni spensierati e preoccupati allo stesso tempo, di Inutili Verità.
Non Ci Siamo Per Nessuno, invece, tra ritornelli orecchiabili ma non così immediati e ammiccanti, lascia che a seguire siano il discutere di basso, chitarre e batteria di Tutti Questi Anni e della successiva Con Le Migliori Intenzioni.
Il procedere su chitarra e voce di Solo Un Temporale, infine, tra sonorità leggere e distese, cede l’ultima parola al pacifico concludere di Questa E’ La Mia Terra.

Il nuovo disco di Verner, più riflessivo del precedente e maggiormente concentrato su sonorità folk/pop, scivola morbido su melodie piacevoli, testi mai scontati e arrangiamenti curati ma non ingombranti. Un buon lavoro che si lascia ascoltare svariate volte , ma che, per diventare anche fondamentale, deve ancora trovare quel particolare che lo renda riconoscibile fra Un buon lavoro che si lascia ascoltare svariate volte , ma che, per diventare anche fondamentale, deve ancora trovare quel particolare che lo renda riconoscibile fra mille.

Tracklist:
01. Cose Semplici
02. Terra Dei Miracoli
03. Di Noi Due
04. Fiori Dal Limbo
05. Portami In Giro
06. Giorno Di Riposo
07. Inutili Verità
08. Non Ci Siamo Per Nessuno
09. Tutti Questi Anni
10. Con Le Migliori Intenzioni
11. Solo Un Temporale
12. Questa E’ La Mia Terra

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