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Recensione : Torture Rack – Barbaric Persecution

Un lavoro nel più puro spirito underground, un'altra opera per chi del genere vuole avere tutto e scoprire nuove realtà, ma se non si è fans incalliti dei suoni estremi di marca death si può passare tranquillamente oltre.

La storia insegna che le barbarie perpetrate dall’uomo sui propri simili non è un abitudine di questo secolo, anzi, forse il periodo più brutale che si ricordi è stato il medioevo, non solo quindi violenza portata dalle guerre, ma malvagità e torture nel vivere quotidiano, dove la vita valeva davvero poco.

Vero è che oltre la storia, le leggende su signori feudali diventati mostri di malvagità si sprecano, così come i resoconti sulle le stanze delle torture, sinistre caverne che si possono visitare in ogni castello sopravvissuto ai secoli.
I Torture Rack sono una death metal band statunitense e su questo argomento hanno costruito il loro concept che portano avanti dal 2012, anno di nascita del quartetto, arrivato pochi mesi fa all’esordio sulla lunga distanza, dopo il classico primo demo uscito un paio d’anni fa (Medieval Mutilation).
Barbaric Persecution continua il viaggio del gruppo nelle stanze delle torture medievali, tra asce, coltelli, vergini di ferro e ruote varie, in uno tsunami di violenza senza freni.
Il loro death metal si avvicina al brutal, specialmente nel growl animalesco del bassista Jason, mentre il sound risulta oscuro, cavernoso e old school.
I brani viaggiano a velocità medie, le ritmiche difficilmente si fanno veloci e seguono di pari passo la lenta agonia dei prigionieri, chiusi nelle mura del castello e facili vittime di soldati dai pochi scrupoli e tanta voglia di sangue.
La Memento Mori ha licenziato l’album, originariamente uscito lo scorso anno nel solo supporto musicassette, altro indizio di cultura old school senza compromessi, undici brani, undici modi di torturare e seviziare senza pietà portando la vittima alla morte, lentamente, molto lentamente.
Talent for Torture, Chamber of Morbidity e Coffin Breath, lasciano intravedere sufficienti potenzialità, anche se l’opera inciampa spesso nel già sentito, tra accenni a Morbid Angel e Cannibal Corpse.
Un lavoro nel più puro spirito underground, un’altra opera per chi del genere vuole avere tutto e scoprire nuove realtà, ma se non si è fans incalliti dei suoni estremi di marca death si può passare tranquillamente oltre.

TRACKLIST
1. Intro
2. Talent for Torture
3. Apocalyptic Wrath of the Undead
4. Chamber of Morbidity
5. Entrail Intruder
6. Open Casket Funeral Puker
7. Field of Mutilation
8. Coffin Breath
9. Sentenced to Gang Rape
10. Coven Crusher
11. Beheaded for the Bloodbath

LINE-UP
Seth – Drums
Pierce Williams – Guitars
Tony – Guitars (lead)
Jason Vocals, Bass

TORTURE RACK – Faceboook

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