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Recensione : The Rippers – Better The Devil You Know

The Rippers - Better The Devil You Know: Che goduria ascoltare un nuovo album dei The Rippers. È il diavolo che conosci, quello che ti prende a calci senza dirti...

The Rippers – Better The Devil You Know

Che goduria ascoltare un nuovo album dei The Rippers. È il diavolo che conosci, quello che ti prende a calci senza dirti neanche “A”, mandando a segno tutti i colpi con una scioltezza magistrale.

Arrivati al quarto album (al quale va aggiunta una lunga serie di EP e 7”) i Nostri sono ancora lì a recalcitrare come cavalli impazziti sputando fuori dagli strumenti un rock’n’roll infiammato e ruvido che porta sul groppone il fardello della british invasion più grezza e del rhythm’n’blues in pellaccia bianca (primi Rolling Stones, The Yardbirds, Pretty Things) vergandolo con la mazza ferrata del punk settantasettino e sporcandolo di garage rock di marca Sonics. Il risultato dell’incesto è, da ormai più di un decennio, uno dei colori più luminosi della bandiera del rock’n’roll made in Italy, uno degli act più credibili ed esportabili del rhythm’n’blues all’amatriciana (compratevi i loro dischi e piazzateli tra gli Yardbirds e la Jim Jones Revue, vedrete come ci stanno a fagiolo).

“The Devil That You Know” non smentisce la grezza alchimia rock’n’roll che da sempre contraddistingue la musica dei The Rippers. Il diavolo che conoscete salta come un grillo impazzito tra pezzi rock’n’roll con il peperoncino al culo (I’m Going Out of Control), anfetaminici incesti tra rhythm’n’blues e punk rock, con la chitarra e l’armonica a tentare di disegnare fraseggi blues mentre la band procede a pericolose velocità quasi-hardcore (The Prey Is In, I Was Going Home), e dannati boogie bluegrass dell’oltretomba (Just for Ten Dollars). Here Comes The Lunatic rallenta i tempi con un blues rock oscuro e urticante. Che è solo meno veloce del resto, ma altrettanto cattivo e incazzato. Poi, a completare l’opera, c’è il garage-punk di A Gun In His Hands, che tira via come un treno in corsa lanciato da un riff anfetaminico che batte il tempo e fa a pezzi le membra, o il surf(pulp)punk di scuola Dick Dale della conclusiva Hey Mr.Chemist.
Niente di nuovo in casa Rippers, ma il disco suona particolarmente fresco, ruvido e anfetaminico, con l’armonica e le chitarre che disegnano sporchi e corrosivi fraseggi blues, la sezione ritmica in stato di grazia che lancia la band in pericolose cavalcate punk e una voce mai così sporca e infuriata a declamare liriche su un tappeto colmo di polvere. Diffidate dei nuovisti, amici miei, il diavolo che conoscete è decisamente meglio.

TRACKLIST:
1. I’m Going Out of Control
2. The Prey Is In
3. I Knocked On That Door
4. Just For Ten Dollars
5. Here Comes The Lunatic
6. I Was Going Home
7. Few Moments of Light
8. A Gun In His Hand
9. Into My Trap
10. A Future Time
11. Hey Mr. Chemist

LINE-UP:
Ripper I, Ripper II, Ripper III, Ripper IV

The Rippers-Better The Devil That You Know

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