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Recensione : The Lucid Furs – Damn ! That Was Easy

Secondo disco per i Lucid Furs di Motor City Detroit, Damn ! That Was Easy sull'italiana Argonauta Records, con il loro blues rock molto dinamico e pieno di auto ironia.

Secondo disco per i Lucid Furs di Motor City Detroit, Damn ! That Was Easy sull’italiana Argonauta Records, con il loro blues rock molto dinamico e pieno di auto ironia. La voce femminile di Karen O’Connor è molto versatile, calda e con un timbro riconoscibile fin da subito.

I tre ragazzi che suonano gli strumenti, Dan alla batteria, Gordie alla chitarra e Nick al basso, la accompagnano in maniera sontuosa, per un risultato sporco, elettrico e davvero blues. Le loro canzoni hanno una profondità ed una ascoltabilità assai maggiore di molti altri gruppi che come loro si cimentano con il trito cliché del blues hard rock venato di psychedelia, assumendo quasi un tiro lisergico.

Con questo disco si viaggia molto, ogni canzone è una destinazione diversa, partendo dalla tradizione americana nata dalla commistione fra blues e rock, per proseguire per le strade macchiate d’olio dell’hard rock, e un pizzico di visionarietà che li rende irresistibili.

I nostri da Detroit hanno inoltre urn pulsare funk, un andamento che sfoggia in cavalcate notevoli come Over Agai, dove è tutto un equilibrio nel disequilibrio per poi esplodere come un orgasmo, con un fortissimo tiro hard rock. Come si può intuire facilmente molte loro composizioni nascono dalle jams, dall’improvvisazione figlia di una fiducia tecnica notevole, là dove si è anche forti nella composizione.

Questo loro secondo lavoro è un passo in avanti notevole per un gruppo che è speciale e lo si sente molto bene, come se gli Mc5 fossero tornati più neri e con una splendida voce femminile.

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