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Recensione : The Hand – Three Is A Crowd

Un disco sinistramente orecchiabile e incommensurabilmente bello

Belin (francesismo) se c’è una cosa che da fastidio ad un ligure è quella di doversi rimangiare un’opinione sia questa stata esposta in pubblico oppure, come ne l caso di questo disco, rimasta assolutamente privata.

L’opinione in oggetto è quella che questo album non mi sarebbe piaciuto vuoi per la copertina con le scritte in cinese ai miei occhi troppo pretenziosa vuoi per le canzoni mediamente lunghe che al sottoscritto provocano da subito un inizio di orchite. Nulla di più stupido esattamente come giudicare una persona solo dall’aspetto per poi dover cambiare diametralmente giudizio dopo averla conosciuta.

La stessa cosa che ho dovuto fare io con i romani Hand una band con davvero tante cose da dire tant’è che la prima volta che ho ascoltato il loro Three Is A Crowd è stato guidando e che questo ha trasformato una giornata nata decisamente sotto una cattiva stella in una (cautamente) passabile e, attenzione, pochi ascolti riescono in questo intento.

Si comincia con Lust In Love un pezzo nel quale ho scorto una versione meno tesa dei Gaznevada, lo seguono Perceive e Holy War nei quali la new wave di band quali Bauhaus e Sister Of Mercy si fonde con un’elettronica mai invasiva ma anzi dosata alla perfezione e poi si passa alla mia canzone preferita del lotto Screw My Head nella quale si palesa con l’influenza che il punk ha avuto sul gruppo con rimandi ai migliori Devo.

Bene giro di boa e si ricomincia con Devil’s Eyes un pezzo apparentemente orecchiabile ma che nasconde al suo interno una sinistra ed incombente minaccia io ci ho sentito dentro i migliori Jesus & Mary Chain all’ascoltatore l’ardua sentenza, dopo viene una potenziale hit per i dancefloor di una discoteca alternativa (ne esistono ancora?) come The Commissioner, chiudono due pezzi oltre i sette minuti Lower e Vodkatronic talmente belli da farmi soprassedere sulla rigida dottrina con la quale sono cresciuto secondo la quale ogni pezzo che duri più di tre minuti sia necessariamente una merda. Ok mi auguro di avervi fatto capire quanto l’ascolto di questo disco sia iper consigliato, a parere di chi scrive un album davvero bellissimo e tenete conto che io di solito mi occupo di cose molto più basiche e melodiche di quanto proposto dagli Hand.

P.S. : Ragazzi abbiate pazienza se nella line up indico solo i vostri nomi suonate tante di quelle cose che a riportarle tutte ci avrei passato mezza giornata.

ETICHETTA
Goodfellas Records

TRACKLIST
1) Lust Is Love,
2) Perceive,
3) Holy War,
4) Screw My Head,
5) Devil’s Eyes,
6) The Commissioner,
7) Lower,
8) Home,
9) Vodkatronic

LINE-UP
Emiliano, Fabrizio, Sandro

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