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Recensione : The Grotesquery – The Facts And Terrifying Testament Of Mason Hamilton: Tsathoggua Tales

Il sound dei nostri, tra rimandi alla scuola svedese e a quella floridiana, unisce in maniera efficace la brutalità del death old school con il metal orrorifico di King Diamond

The Grotesquery – The Facts And Terrifying Testament Of Mason Hamilton: Tsathoggua Tales

E’ davvero piacevole, ogni tanto, avere la fortuna di ascoltare un album di death metal tradizionale, composto e suonato senza dover per forza stupire l’ascoltatore con “effetti speciali”.

I The Grotesquery, band di stanza in Svezia, ma che annovera tra le proprie fila il ben noto Kam Lee, ex vocalist dei floridiani Massacre (autori oltre vent’anni fa del seminale “From Beyond”), con The Facts… giungono al secondo album e, come nel precedente, dal punto di vista lirico continuano ad attingere all’immaginario lovecraftiano.
Questa volta si erge a co-protagonista Tsathoggua, la paurosa divinità raffigurata come un gigantesco rospo peloso, mentre il Mason Hamilton evocato nel titolo è un archeologo che, unico superstite di una spedizione, è stato internato in manicomio avendo perduto il senno a causa degli avvenimenti che verranno narrati nel corso del concept.
Il sound dei nostri, tra rimandi alla scuola svedese (Unleashed, Dismember) e a quella floridiana (Massacre, of course), unisce in maniera efficace la brutalità del death old school con il metal orrorifico di King Diamond, infondendo in tal modo a ogni brano una trama originale senza dover ricorrere a frequenti inserti melodici.
Il growl corrosivo dell’esperto Kam non lascia scampo, i riff di Johansson sono sempre bilanciati tra potenza e oscurità, il basso di Berglund si erge spesso a protagonista della scena, mentre il drumming di Helgetun martella impietosamente i timpani; così, tra invocazioni a terrificanti divinità e i deliranti racconti del povero Mason, il disco scorre via che è un piacere, la noia viene bandita e l’headbanging è assicurato grazie a episodi killer come Gaze of Ghatanathoa, Tsathoggua – The Black God of N’Kai e Psychopompos Lamentations for a Dying World.
La produzione dell’iperattivo Dan Swanö valorizza magnificamente il lavoro, evitando di ripulire il sound in maniera eccessiva e mantenendone inalterato il carattere ruspante; tutto questo ci consente di beneficiare di un album dall’ottimo livello, a dimostrazione del fatto che c’è ancora in giro chi riesce a suonare del sano death metal come “Cthulhu” comanda.
Sarà suggestione, ma stasera il gracidio del simpatico rospo che risiede nel mio giardino appare più inquietante del solito …
“Ya! Ya! Tsathoggua !“

Tracklist :
1. The Madness (of Mason Hamilton)
2. A Terrifying Testament: The Things That Lie Below Mount Voormithadreth
3. Arrival: Tomb of Toads
4. Beware They Who Burrow Beneath
5. Gaze of Ghatanathoa (I Had a Nightmare)
6. Amongst Black Slime and Mushroom People
7. The Chtullhu Prophecy
8. Tsathoggua – The Black God of N’Kai
9. Entrapped Within Atlach-Nasha’s Web
10. Psychopompos Lamentations for a Dying World
11. Dreams of Terrors in Darkness & Horrors out of Shadows

Line-up :
Master K. Lee (Kam Lee) Vocals
Herr R. Johansson (Rogga Johansson) Guitar
Grand Master J. Berglund (Johan Berglund) Bass
Notorious B. Helgetun (Brynjar Helgetun) Drums

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