Ci sono collaborazioni musicali, dischi, concerti, canzoni anche solo istanti musicali che ci colpiscono con una forza spropositata, quasi brutale nel suo farsi breccia dentro il nostro cervello.
Questo disco che fissa uno di quei momenti fa proprio questo, e lo fa benissimo.
Il 24 aprile 2022 al Roadburn, il principale festival di musica pesante e spiazzante che si svolge ogni anno nella cittadina olandese di Tilburg e che vede tonnellate di gruppi interessanti, si è svolto un concerto che ha visto all’opera per la prima volta assieme John Cxnnor, ovvero i fratelli Ketil e Rasmus G. Sejersen del gruppo danese LLNN, un notevole ensemble danese e The Devil’s Trade aka l’ungherese Dávid Makó, fautore di un neofolk doom molto originale.
Tutto comincia dai John Cxnnor che dal vivo fanno una cover di The Devil’s Trade “Dead sister”, e dato che Dávid è un grande fan degli LLNN, tutto diventa naturale. Il Roadburn li chiama ed ecco qui il risultato sonoro di quella performance, sei canzoni uscite su Pelagic Records e Season Of Mist. Le due entità sonore combaciano perfettamente, ognuna portando il meglio che possa esprimere. Il tappeto sonoro è firmato John Cxnnor, con l loro personalissimo afflato electro industrial, con incursioni nel drone e nell’ambient.
Il matrimonio alchemico è perfetto, la bellissima e particolare voce di Dávid si incastona alla perfezione nel disegno futuristico, o così antico che descrive cosa ci fosse prima di noi, dei John Cxnnor che sanno sempre quale è la fuga sonora più adeguata, disegnando sonorità anticamente moderne che si legano in maniera sublime ad una voce che proviene da lontano.
Durante gli anni molte collaborazioni magnifiche ed irripetibili come questa si sono esibiti sui palchi del Roadburn, un festival che è anche sperimentazione ed incontro musicale come questo, che è davveo di alto e di un altro livello, sia sonoro che empatico. Come nella crioterapia si viene immersi in un luogo molto freddo, dove arriva un laser che è la voce di Dávid, calda o fredda a seconda del momento, uno strumento essa stessa che si esibisce insieme alle macchine programmate alla perfezione dai due fratelli danesi.
Il tutto è sottilmente e piacevolmente ansioso, suona nuovo, un’esplorazione in una grande navicella spaziale andata alla deriva verso e dentro il buio più assoluto. Tutto il lavoro è di un livello incredibile con picchi notevolissimi come “Lullaby” o “Drone hunter pt.2” una vera e propria caccia spaziale, dove tutto l’amore per la fantascienza e la musica sci-fi dei John Cxnnor esplode in tutta la sua potenza.
Un disco unico, proiettato nel futuro più pieno e freddo, ma con dentro tutta l’umanità rappresentata dalla voce di The Devil’s Trade, per un incontro fecondissimo.
No Comments