Che bel sentire, questo debutto sulla lunga distanza delle Cords! Parliamo di due sorelle scozzesi – dal cognome italian sounding – originarie di Greenock, Eva “Cord” (chitarra, basso, voce, backing vocals) e Grace “Cord” (batteria) Tedeschi, che, dopo il rilascio di alcuni singoli, quest’anno sono giunte alla pubblicazione del fatidico album d’esordio, omonimo, uscito su Skep Wax/Slumberland Records.
Dici Scozia e, chiaramente, ti si accende la lampadina pensando al movimento indie/noise/jangle/twee/guitar pop degli Eighties-Nineties, che aveva avuto come fulcro un album seminale come “Psychocandy” dei Jesus and Mary Chain e band quali Pastels, Vaselines, Belle & Sebastian, Camera Obscura, BMX Bandits, Shop Assistants, Talulah Gosh e i gruppi della compilation “C-86“. E, nel caso delle Cords, il paragone è felice e azzeccato, perché le due ragazze si rifanno proprio a quelle sonorità chitarristiche squillanti, rumorose e dinamiche, con lampanti rimandi al DIY e all’estetica sonora della Sarah Records, echi Postcard Records e a una sensibilità melodica che ha assorbito la lezione di quella scena che oggi rivive attraverso la proposta di giovani ensemble, come nel caso di queste due sisters.
Il disco si lascia ascoltare che è un piacere, l’innocente esuberanza sonica e urgenza espressiva – mista a contagiose melodie agrodolci – delle nostre imperversa lungo la quasi totalità dell’Lp, esplodendo in brani come l’opener “Fabulist“, “Just don’t know (how to be you)“, proseguendo per “October“, “Vera“, “Doubt it’s gonna change“, “You“, “Bo’s new haircut“, “I’m not sad“, “Yes it’s true“, “Done with you” e “Rather not stay“, che scendono giù come un bicchiere d’acqua, rapide e rinfrescanti, ma durante il full length non mancano episodi in cui il ritmo rallenta (“Weird feeling“) e c’è spazio anche per una semiballad nella conclusiva “When you say goodbye“.
Tredici prelibatezze intrise degli umori, gli stati d’animo, le percezioni e i sentimenti cangianti che una fase turbolenta della vita come l’adolescenza comporta, senza mezze misure: gioia, entusiasmo, spensieratezza, istinto, incoscienza, malinconia, rabbia, amore, odio, illusioni, insicurezze, sogni, aspettative, speranze. John Peel sarebbe stato fiero del sound di queste ragazze (e complimenti anche ai loro genitori per averle educate e indirizzate verso un eccellente gusto musicale) e le avrebbe trasmesse volentieri in radio e/o invitate per una delle sue leggendarie Peel Sessions. E “The Cords” è uno di quei dischi che ascolteresti in loop senza stancarti mai.










