Tapso Ii – Tapso Ii

Un buon disco che vale la pena ascoltare e di cui vale la pena parlare anche a quasi due anni dalla pubblicazione.

Tapso Ii – Tapso Ii

Tapso II. Mi arriva il loro disco omonimo con circa quasi due anni di ritardo… Che fregatura… e come faccio ora a farci una recensione? Che senso ha parlarne dopo quasi due anni? Sborbottando lo metto nello stereo, lo ascolto e ne resto stupito. I tre catanesi, già in formazioni quali Jerica’s e Mashrooms, propongono con invidiabile capacità creativa-compositiva-tecnica un suono post che ormai per questioni cronologiche dovrebbe cominciare a chiamarsi past. E’ come immergersi nei cerebrali spartiti della Chicago di metà anni ’90. Slint, Tortoise, Rodan, June of ’44, sono tutti all’appello, ma rivisitati in chiave abbastanza personale da non permettere di cadere nel banale.

Ad aprire è la cruda e tesa Bulldog, tra chitarre nervose, ritmi in continua variazione e un cantato-parlato a metà tra Rodan e June of ’44.
The Space Outside più calma, cerebrale e “krauta” si sviluppa su un tappeto di organo e chitarre fratturate, seguita da Tonic-O che stupisce per le trame che intreccia e per l’inusuale uso del violino.
Il Mostro, molto più altalenante, unisce momenti forti e inquieti a morbide divagazioni, e, insieme ad Almond Galaxy, con Sacha Tilotta (già nei Three Second Kiss) alla voce e all’organo, tremendamente slintiana, colpiscono dannatamente a fondo.
From Tan One to Tan Two corre dritta e veloce, fino a spegnersi a metà e riscoprirsi poi più melodica nel finale, mentre, la finale History of a Wave, distesa e pacata, scivola via spegnendosi fra accenni psichedelici.

Il terzetto siciliano convince nelle sue intenzioni. La strana composizione di voce+chitarra+batteria+violino e organo, stupisce, ma non delude. Le canzoni pagano necessariamente pegno alla scena post della Chicago di metà anni ’90 (basti pensare che la masterizzazione è stata fatta, non a caso, da Bob Weston), ma nel complesso si distinguono per una loro particolare originalità e per la loro lodevole manifattura. In conclusione, un buon disco che vale la pena ascoltare e di cui vale la pena parlare anche a quasi due anni dalla pubblicazione.

Tracklist:
01 Bulldog
02 The Space Outside
03 Tonic-O
04 Il Mostro
05 Almond Galaxy
06 From Tan One To Tan Two
07 History of a Wave

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