Tramite la tedesca Witches Brew vede la luce il primo full length dei letali Speedwhore, gruppo nato nel 2006 tra i sobborghi di Monaco di Baviera, creatura che sguazza nell’underground estremo e portatrice di un malato sound a base di black/thrash dai rimandi old school.
Due demo ed una coppia di singoli autoprodotti sono il curriculum della band bavarese, ora entrata a far parte della blasfema famiglia Witches Brew, sempre attenta ai suoni estremi classici, ancora fortunatamente in auge, specialmente nel mondo sommerso dell’underground metallico.
Il quartetto è composto da Tim Kuntze chitarrista e cantante, dal vocione a metà tra il classico thrashing style e demoniaci urla scream, Sebastian Listl alla seconda sei corde e dalla selvaggia sezione ritmica composta da Johannes Mikulits al basso e Nils Later al drumkit.
The Future Is Now è un razzo di Speed/thrash/black metal dalle radici ben piantate negli anni ottanta, un orgiastica amalgama di suoni estremi, tra impatto e velocità, a tratti il sound rallenta e tra le righe spunta un neanche troppo velato richiamo al suono sabbathiano, ma sono attimi, il resto viaggia veloce come il vento in compagnia di Venom, Bathory e primissimi Slayer, in un uragano violentissimo di suoni presi a piene mani dalla tradizione metallica ottantiana.
Non resta che rispolverare chiodi e jeans attilati, ed immergerci in questo The Future Is Now, dove non c’è posto per nulla che non sia assolutamente vintage.
Da rimarcare l’attitudine ribelle e punk del gruppo bavarese, un mood Motorheadiano traspare in songs esplosive come Destiny e War Bastards ( le mie preferite), anche se buone tracce Black/Thrash risultano Grand War e Camp 44, che con la cadenzata e sabbatica Secret Science formano l’ossatura su cui si erge l’album in questione.
Una Band dall’impatto “live” che mi risulta massacrante e questo lavoro feroce e senza compromessi, sono solo l’ultima chicca dell’etichetta tedesca, assolutamente sul pezzo quando si tratta di suoni estremi di vecchia ed affascinante scuola metallica.
La riscoperta dei suoni tradizionali e la nascita di tante ottime band dedite all’old school, non fanno che accrescere l’immortalità del metal, che trova nell’underground (l’anima del genere) sempre nuova linfa, un ascolto a The Future Is Now è d’obbligo per chi ha ancora il chiodo d’ordinanza appeso all’attaccapanni sull’uscio di casa.
Tracklist:
1. Requiem Mass
2. The Call
3. Grand War
4. The Machine
5. Secret Science
6. Too Late To Pray
7. Camp 44
8. Destiny
9. War Bastards
10. Genetic Invasion
11. The Future Is Now
12. Wither On The Vine
Line-up:
Tim Kuntze – Vocals, Guitars, Synths
Sebastian Listl – Guitars
Johannes Mikulits – Bass
Nils Later – Drums