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Recensione : Sothiac – Superluna

SOTHIAC SUPERLUNA: Se si chiudono gli occhi, ed è altamente consigliato farlo, ci troviamo in un liquido spaziale che ci porta a smaterializzare il tutto.

Sothiac – Superluna

Anche da un periodo difficilissimo e duro come questo, anche in una quarantena mentale e fisica la musica non muore. Come un fluido potente e sinuoso continua a fluire i altre forme e vite, come in questo gran lavoro del terzetto internazionale dei Sothiac. Ambient, improvvisazione jazz, droni e un significato musicale che va bene oltre il tradizionale concetto di musica, poiché fa nascere e sviluppare sensazioni subliminali molto forti e pregnanti.

Le loro radici sono forti e in molti ambiti, ma il sentire più forte è la kosmisce musik, quel desiderio di andare oltre i nostri limiti spazio temporali e questo nuovo Superluna è proprio questo, un andare oltre.

Il disco è diviso in due, fase uno e fase due e sono molto meglio delle fasi uno e fasi due con cui ci stanno martellando.

La fase uno è una costruzione di linee energetiche attraverso il sax di Paul Jolly e il canto ieratico di Pat Moonchy, in un rimando continuo con il lavoro ritmico di Lucky Liguori. Se si chiudono gli occhi, ed è altamente consigliato farlo, ci troviamo in un liquido spaziale che ci porta a smaterializzare il tutto. Ci sono alcuni elementi dell’improvvisazione, ma Fase Uno è un pezzo che genera immagini e mondi, che sarà prima o poi portato in scena con i preziosi audiovisivi di Lino Budano, autore anche della copertina, in pratica un membro anche lui del gruppo.

Questa traccia ci fa ascoltare un tentativo di coniugare diverse istanze musicali che non sono facili da mettere assieme, ma i Sothiac le amalgamano molto bene.

Dopo gli oltre venti minuti di Fase Uno troviamo gli otto e mezzo circa di Fase Due che mostrano altri lati diversi della quaestio musicale dei Sothiac. In questa traccia i confini mutano continuamente, i droni aumentano e la voce viene usata per introdurre un nuovo viaggio, legandosi agli intarsi di sax in sottofondo, il tutto accompagnato da un continuo frusciare fra analogico e digitale.

Superluna è un disco che possiede una grande magia e che ha mille risvolti da scoprire, ma è sopratutto un flusso, una forza che viene dall’incontro di alcune persone che sono intenzionate a fare musica esoterica, anche se la musica fondamentalmente sono racconti di alcuni che vengono poi vissuti da altri.

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