iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Slow Wake Falling Fathoms

Gli Slow Wake sono figli della pandemia e "Falling fathoms" è il loro debutto, nato proprio quando il mondo sembrava disgregarsi più del solito.

In questi tempi post pandemia stiamo ascoltando e gustando moltissimi dischi incisi durante questo periodo, e molti gruppi si sono formati in quei tempi. Gli Slow Wake sono figli della pandemia e “Falling fathoms” è il loro debutto, nato proprio quando il mondo sembrava disgregarsi più del solito.

I due fondatori sono Dan Simone dei Black Spirit Crown e Matt Merchant, entrambi di Cleveland, Ohio. Si sono poi uniti a loro il bassista Joe Fortunato che ha militato negli Sparrowmilk e nei Venomin James, e il batterista Jeff Larch anch’egli nei Black Spirit Crown e nei Reginleif. La caratteristica più lampante del gruppo è il saper creare un impasto sonoro assi inusuale, un misto di stoner, doom e post rock fatto con molta originalità e creatività. La sensazione prevalente ascoltando il gruppo di Cleveland è quella di fluttuare in un punto dove si congiungono molti generi e sottogeneri che si devono necessariamente suonare con le chitarre distorte e i toni ribassati, generando melodie che sono come flutti che si infrangono contro gli scogli, mentre altre volte sono maree che crescono fino a prenderci e a portarci via.

L’esperienza sonora di “Falling fathoms” è un qualcosa di strutturato e maturo, prodotto da musicisti che sanno cosa vogliono fare e lo hanno fatto sull’orlo del baratro, e come ora che il baratro sembra superato, la loro musica acquista ancora maggior valore. La potente forza calma degli Slow Wake possiede anche un valore taumaturgico, nel senso che fa proprio bene all’anima di chi sente la loro musica, riuscendo ad essere stoner con dinamiche chiaramente post rock.

Ogni canzone ha una lunga durata e sono viaggi sinuosi dentro composizione che non perdono mai né un grammo della loro forza, né un’oncia della loro dolcezza e dentro ogni traccia si possono trovare moltissime cose ed altrettante situazioni. Come in molti ottimi dischi dell’area stoner, doom o post metal aleggia in una certa maniera lo spettro del grunge intenso come struttura musicale, come modo di comporre e di intendere in una certa maniera l’hard rock.

Un classico istantaneo per gli amanti di sonorità che sappiano essere corpose e dolci al contempo, un ottimo debutto.

Slow Wake Falling fathoms

Tracklist

1. In Waves 11:19
2. Falling Fathoms 08:10
3. Controlled Burn 10:33
4. Relief 07:12
5. Black Stars 12:32

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Maw, Morlocks, Haven

The Queen Is Dead Volume 133 : Maw, Morlocks, Haven

Psichedelia desertica e sognante con i polacchi Maw, industrial elettronica e neoclassicismo con il nuovo ep degli svedesi Morlocks e si chiude con il bellissimo debutto dei berlinesi Haven, qualcosa di davvero differente.

Nàresh Ran – Praesens

Questo lavoro di Nàresh Ran, fondatore dell’etichetta Dio Drone e monaco della musica underground italian, si intitola “Praesens” esce per Toten Schwan Records e Breathe Plastic Records

Perry Watt – Uno contro uno contro tutti

Hardcore hip hop per pochi, violento e veritiero, bellissimo, ossessivo e oscuro, non si può non amarlo se non vuoi etichette e tanta finta bontà e correttezza. Lotta musicale armata e che non ci intrattiene ma che sostiene il caos, ascoltare “Cieli rossi” che è una delle canzoni politiche più belle degli ultimi trent’anni.

Age Otori – Age Otori

Age Otori presenta un suono avvolgente e distorto, mescolando eleganza e grinta. Scopri il loro fantastico esordio discografico ora!

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP