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Recensione : Slow Wake Falling Fathoms

Gli Slow Wake sono figli della pandemia e "Falling fathoms" è il loro debutto, nato proprio quando il mondo sembrava disgregarsi più del solito.

Slow Wake Falling Fathoms

In questi tempi post pandemia stiamo ascoltando e gustando moltissimi dischi incisi durante questo periodo, e molti gruppi si sono formati in quei tempi. Gli Slow Wake sono figli della pandemia e “Falling fathoms” è il loro debutto, nato proprio quando il mondo sembrava disgregarsi più del solito.

I due fondatori sono Dan Simone dei Black Spirit Crown e Matt Merchant, entrambi di Cleveland, Ohio. Si sono poi uniti a loro il bassista Joe Fortunato che ha militato negli Sparrowmilk e nei Venomin James, e il batterista Jeff Larch anch’egli nei Black Spirit Crown e nei Reginleif. La caratteristica più lampante del gruppo è il saper creare un impasto sonoro assi inusuale, un misto di stoner, doom e post rock fatto con molta originalità e creatività. La sensazione prevalente ascoltando il gruppo di Cleveland è quella di fluttuare in un punto dove si congiungono molti generi e sottogeneri che si devono necessariamente suonare con le chitarre distorte e i toni ribassati, generando melodie che sono come flutti che si infrangono contro gli scogli, mentre altre volte sono maree che crescono fino a prenderci e a portarci via.

L’esperienza sonora di “Falling fathoms” è un qualcosa di strutturato e maturo, prodotto da musicisti che sanno cosa vogliono fare e lo hanno fatto sull’orlo del baratro, e come ora che il baratro sembra superato, la loro musica acquista ancora maggior valore. La potente forza calma degli Slow Wake possiede anche un valore taumaturgico, nel senso che fa proprio bene all’anima di chi sente la loro musica, riuscendo ad essere stoner con dinamiche chiaramente post rock.

Ogni canzone ha una lunga durata e sono viaggi sinuosi dentro composizione che non perdono mai né un grammo della loro forza, né un’oncia della loro dolcezza e dentro ogni traccia si possono trovare moltissime cose ed altrettante situazioni. Come in molti ottimi dischi dell’area stoner, doom o post metal aleggia in una certa maniera lo spettro del grunge intenso come struttura musicale, come modo di comporre e di intendere in una certa maniera l’hard rock.

Un classico istantaneo per gli amanti di sonorità che sappiano essere corpose e dolci al contempo, un ottimo debutto.

Slow Wake Falling fathoms

Tracklist

1. In Waves 11:19
2. Falling Fathoms 08:10
3. Controlled Burn 10:33
4. Relief 07:12
5. Black Stars 12:32

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