Shelley Short – Then Came The After

Shelley Short - Then Came The After: Shelley Short, accompagnata da Rachel Blumberg (The Decemberists), Julianna Bright, Mike Coykendall, Alexis Gideon (Vide...

Shelley Short – Then Came The After

Shelley Short, accompagnata da Rachel Blumberg (The Decemberists), Julianna Bright, Mike Coykendall, Alexis Gideon (Video Musics, White Hinterlands), Ruby Short e Nate Query (The Decemberists), arriva alla seconda prova discografica con questo Then Came The After uscito per Africantape.

Il morbido minuto e mezzo di To Carry apre il disco introducendoci (con chitarra e voce) alla successiva Right Away, pezzo frizzante e sognante, giocato su voce delicata, note di pianoforte e batteria in primo piano (piacevoli i colpi di ride a fare da fondale). Plane, sottile e delicata, lascia che sia la voce a disegnare la melodia, mentre gli altri strumenti (pianoforte, contrabbasso, arpa, chitarra) colorano di sfumature l’insieme. La riflessività e l’introversione trovano spazio nel quarto pezzo (Steel), ma vengono squarciate a metà da una chitarra elettrica (prima che tutto venga dimenticato con le ammiccanti terzine di The Dark Side). Caravan mette in secondo piano gli strumenti, lasciando che sia la voce l’unica protagonista, mentre These Walls, fresca e vivace, tira fuori sonorità sixties (che già si potevano intravedere nei precedenti pezzi), prima di lasciare spazio all’altrettanto solare e distesa June. In The Net intrappola nella sua tela costruita su chitarre e batteria, aprendo alla meno canonica Nintendo, pezzo ondeggiante su note allungate e lievemente disorientanti. Electricity, infine, lieve e crepuscolare, scorre nelle orecchie quasi come una sorta di ninna nanna, anticipando la conclusiva Laugh The Dust, canzone giocata su ritornelli semplici ed efficaci.

Il disco, composto da dodici canzoni spesso brevi, fresche e solari, convince nella sua interezza, concedendo ampi momenti di relax e intimità. Shelley Short ci offre una piccola oasi di pace folk in cui rifugiarci, non approfittarne sarebbe una sciocchezza.

01. To Carry
02. Right Away
03. Plane
04. Steel
05. The Dark Side
06. Caravan
07. These Walls
08. June
09. In The Net
10. Nintendo
11. Electricity
12. Laugh The Dust

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