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Recensione : Reveille – Broken Machines

I francesi Reveille (Francois Virot, Lisa Duroux) pubblicano, a tre anni di distanza dal precedente “Time & Death”, il loro secondo disco, Broken Machines. Il lavoro, incentrato su un indie rock semplice ed efficace, si compone di undici brani ed esce per Clapping Music.

Lo svilupparsi leggermente sbilenco di Modern Pain galleggia mollemente su chitarre, basso e batteria, aprendo al sapore anni ’90 della breve Revenge e al piacevole scorrere, tra strofe e ritornelli, della solare We Came Alive.
Long Distance Runner, vede come protagonista la voce femminile e, tra animo più raffinato e vivacità, trascina con la sua energia, lasciando spazio ai timidi tentativi di crescita di Horizon e al morbido accompagnare di chitarra, voce e batteria di No Goal.
Circle Scenario, accompagnata da fitte ritmiche e melodie in secondo piano, dà il via al frizzante e stralunato correre di Horses That Never Lose, mentre il leggero e spensierato scivolare di Reality introduce l’incedere più calcolato e preciso di Swallow Everything.
Athletic Man, infine, chiude avvolgendo e ipnotizzando con le sue dinamiche in crescendo.

Con questo secondo lavoro i due Reveille ci regalano una mezzora di indie rock senza pretese che scorre fluida e lineare. C’è sicuramente molto amore per gli anni ’90 in questi undici brani, ma c’è anche una discreta personalità e la voglia di trovare una propria originalità. Ancora manca il pezzo che tenga incollati o quel qualcosa che inviti all’ascolto intensivo, ma la distanza che li separa dal riuscirci è indubbiamente poca. Un album leggero e piacevole.

Tracklist:
01. Modern Pain
02. Revenge
03. We Came Alive
04. Long Distance Runner
05. Horizon
06. No Goal
07. Circle Scenario
08. Horses That Never Lose
09. Reality
10. Swallow Everything
11. Athletic Man

Line-up:
Lisa Duroux
Francois Virot

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