Ancora una nuova band russa alla ribalta sulla scena death-doom: queasta volta è il turno dei Restless Oblivion, i quali, manco a dirlo, pubblicano questo loro disco d’esordio sotto l’egida della Solitude Production.
In virtù del numero elevato di uscite qualitativamente ineccepibili promosse dall’etichetta moscovita, che dal 2005 inonda letteralmente il mercato del doom estremo, verrebbe quasi voglia, ogni tanto, di trovare qualche falla nel lavoro dei suoi talent-scout, anche per non rischiare di essere scambiati per degli scribacchini prezzolati.
Ma, tant’è, qui di rubli non se ne vede neppure l’ombra, in compenso, se proprio di falla non si può parlare, sicuramente gli ultimi due dischi presi in esame, quello dei Crypt Of Silence e questo Sands Of Time, non raggiungono i livelli di eccellenza degli Shattered Hope o degli Woe Unto Me, tanto per utilizzare come termini di paragone due lavori usciti più o meno nello stesso periodo. Non che i Restless Oblivion abbiano dato alle stampe un album brutto o mediocre, chiariamolo immediatamente: i ragazzi di Voronezh hanno tecnica e talento da vendere, basti ascoltare brani splendidi quali Edge Of Existence, Resolution of Slavish Pain e la title-track per rendersi conto delle loro potenzialità; diciamo, però che, come già accaduto ai citati compagni d’etichetta ucraini, all’insieme del lavoro manca la costante accensione di quella fiammella emotiva che, nei ritmi lenti di un funeral-death doom dagli intenti melodici, si rivela fondamentale per tenere desta l’attenzione degli ascoltatori.
Infatti, oltre ai brani segnalati in precedenza, si evidenziano qua e là momenti di sicuro pregio per lo più immersi in atmosfere piuttosto dilatate che non sempre appaiono in grado di sopportare il peso di quasi un’ora di musica.
Forse, in un momento meno ricco di pubblicazioni di qualità sopra le righe come quello attuale, Sands Of Time avrebbe potuto destare una maggiore attenzione e strappare qualche mezzo punto in più a livello di valutazione; resta comunque pregevole il lavoro dei Restless Oblivion, band giovane e dai margini di miglioramento notevoli che si ritrova la sfortuna di dover far fronte ad una concorrenza interna importante sia numericamente che qualitativamente, un vero paradosso per chi si dedica ad un genere di nicchia come il doom.
Tracklist:
1. Deadline of Essence
2. Edge of Existence
3. Resolution of Slavish Pain
4. Like the Hope of Escape
5. Sands of Time
6. Our Tunnel Light
7. Sin of Pure Life
Line-up :
Eugeny “Taran” Fomenko – Drums
Sergey Artyomov – Guitars
Pavel Levashov – Bass
Ivan Voitov – Vocals
Andrey Ermalov – Guitars
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