The Queen Is Dead Volume 100 – Vigil – Frank Never Dies – Ufomammut Nulla+ Nagual Kyoto
The Queen Is Dead Volume 100: Vigil, Frank Never Dies, Ufomammut, Nulla+, Nagual Kyoto.
Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.
The Queen Is Dead Volume 100: Vigil, Frank Never Dies, Ufomammut, Nulla+, Nagual Kyoto.
The Queen Is Dead Volume 89 : Enbor ArnasaMisanthropik TormentShores Of Null: Debutto discografico per questo progetto metal dai Paesi Baschi composto da un uomo solo ai controlli, Iñaki Espartza produttore ed ingegnere del suono ai Geure Gogoa Recording Studio.
Bellissima colonna sonora della prossima apocalisse da parte dei Black Lips, poi la colonna sonora dell’ultimo appuntamento con Micheal Myers, il ritorno dei fossanesi Flying Disk e l’ep di esordio dei romagnoli Arva Vacua.
Un nuovo ibrido musicale torna dal passato per merito di Desmond Doom, a cavallo di un surf e con i capelli cotonati. Si passa poi al massiccio southern metal dei Shoutgun Facelift e terminiamo con l’industrial electro rock di Raymond Watts.
Finalmente dopo lungo tempo torna un disco che fonde metal ed EBM, cattiveria metal e perversione elettronica da parte dei norvegesi Gothminster. Ottimo ritorno dopo dieci anni per il metal melodico degli svedesi Dragonlord. Arriviamo nella New York del 1981 con gli ottimi Them ed il loro nuovo disco, si chiude con il devastante death metal dei Faustian.
Dato che questa rubrica è dissonante per natura e ci piace abbinare cose profondamente differenti ecco cominciare con gli stupefacenti (molto presto) Duocane per poi passare al sacro thrash metal dei Sodom del disco dei loro primi quarant’anni. Si chiude con l’hardcore beatdown dei francesi Nothing To Lose.
Doom metal oscuro e ben strutturato con gli Avatarium guidati dal Candlemass Leif Edling. Passiamo poi al dark folk del cantautore italiano Nero Kane, uno dei nomi più interessanti del nostro sottobosco. In chiusura black metal e riti di magia nera con gli Stormruler.
La grandissima classe ed inventiva del compositore, arrangiatore e produttore americano Charles Stepney apre questo nuovo volume. Si prosegue con il jazz molto libero del Windisch Quartet e chiudiamo con il tripudio musicale a tutto mondo del maliano Vieu Farka Toure’ e dei texani Khruangbin.
Cominciamo con gli italiani Lvtvm e la loro musica irrazionalmente matematica e bellissima. Cambiamo totalmente lidi per addentrarci nell’universo sonoro del progetto The Shifty Split del cantautore e musicista piemontese Renato Elia. Rimaniamo in Italia e vi diciamo solo due nomi : Don Antonio & The Graces e Wanna Marchi.
Ritorniamo alla musica con il death metal tecnico e prog dei francesi Catalyst con il loro notevole secondo disco. Si continua con il grindcore e powerviolence a firma Escuela Grind, con il loro secondo album. Chiudiamo con il francese Nuit D’Encre progetto solista one man band incentrato sul sludge e doom metal, rumoroso e molto interessante.
Ritorno degli alchimisti della musica pesante Otus con un disco che si ispira a Gurdjeff. Altro notevole quello dei Cigar, uno dei più notevoli gruppi di hardcore melodico rimasti in piedi dagli anni novanta.
Cominciamo con gli svizzeri Mycaelia, un gruppo che si potrebbe definire tentacolare, ascoltarli per credere. Thunder metal per i brasiliani Guardian Of Lightning, un gruppo con un basso solista e tanto altro. Eccellente ritorno dei Tankard, thrash metal al suo massimo e la chiusura con un disco dal vivo dei Moonspell registrato ottanta metri sottoterra.
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