Puntata interamente reggae, e in particolare ritmo in levare dalla Francia, con Da Break, H.L.R. e Cultural Production.
DA BREAK
I Da Break sono un gruppo proveniente da Lione e “Steady” è il loro quarto disco “Steady” è fuori, I Da Break sono un gruppo reggae che propone un’interessante miscela di rocksteady, reggae moderno con qualche venatura roots, il tutto molto Tranquillo, ben suonato e piacevole. Con questo lavoro il gruppo lionese si immerge nel lato maggiormente vintage del reggae, con una produzione sontuosa e una grande padronanza della materia.
Il gruppo suona in maniera sinuosa, tutto è caldo e avvolge l’ascoltatore con tempi scelti molto bene e il suono prendendo ispirazione dal passato si integra perfettamente con la modernità. Un’altra colonna portante del disco è la forte influenza soul soprattutto nel cantato, che funziona benissimo e rende il tutto particolare e mai ovvio. La struttura portante è il reggae, e dentro c’è di tutto dal rocksteady al soul, a momenti più dub sempre con il ritmo in levare come minimo comune denominatore.
In definitiva un disco molto piacevole, suonato benissimo, confortevole e lenitivo, con un alto tasso di qualità e con la forte impronta dei Da Break un gruppo affatto comune.
H.L.R.
Reggae roots in pieno stile conscious per High Love Roots in questo ep di sei tracce dal titolo “Firestone”. Il gruppo è stato fondato da Daddy Nesta, figura storica della scena reggae francese moderna. Il reggae in Francia è assai amato e conosce una larga diffusione sul finire degli anni settanta, e specialmente negli anni ottanta, un amore che arriva fino ai giorni nostri con gruppi notevoli e con solisti d’eccezione come Daddy Nesta.
Quest’ultimo dopo aver partecipato a mille progetti diversi fonda con High Love Roots un collettivo dedito esclusivamente al reggae roots conscious e di alta qualità cantato in francese.
Il cantato nella lingua transalpina si sposa benissimo con testi conscious, amore per il rastaferismo, canti di sofferenza e di gioia, la vita. Il ritmo è tranquillo e la parte musicale è di gran classe, anche grazie alla presenza di musicisti d’eccezione e di gran bravura come Tiken Jah Fakoly, Dobert Gnahorè e Jah Legacy fra gli altri. Il risultato è un disco che rimette a nuovo l’anima, fatto con grandissimo amore per il reggae, un lavoro che cerca la luce nelle difficoltà, che è poi un po’ la storia del reggae, ridere nel casino.
Queste sei tracce mostrano molto bene cosa possa essere un disco di reggae roots francese nel 2024, e qui siamo all’apice della scena francese in levare, e menzione speciale per il brano ”On en a marre” con Ini Kulcha.
FIRE LIGHTER RIDDIM
Rimaniamo sempre nell’esagono per conoscere le Cultural Production di Belfort, al confine con la Svizzera, casa di produzione reggae capitanata da Mickaël Couchot. “Fire lighter riddim” è un riddim strumentale assai interessante, un reggae moderno molto fresco, guidato dal sassofono e da bassi digital che calzano benissimo.
Couchot conosce molto bene la materia in levare e produce un riddim che è moderno contenendo al suo interno tante cose della tradizione reggae digital anni ottanta.
Questo riddim è molto ben prodotto e strutturato bene, solido e piacevole come deve esseer un riddim reggae. In Italia il concetto di riddim è poco usato, ma queste basi sono fondamentali nel reggae e sono alla base del suono in levare. “Fire lighter Riddim” fa parte del “Cultural Sound Album” che contiene anche altri riddims, ed è in vendita sul sito della Cultural Production. Seguiremo le produzioni della Cultural Production perché meritano.
LION-I RIDDIM.
Il “Lion-I Riddim” è un riddim di Cultural Production di tredici anni fa e torna in questi giorni per essere interpretato da Jemini, giovane e notevole cantante soul americana. Il riddim sempre di Mickaël Couchot come il summenzionato “Fire Lighter riddim” è molto roots, fresco e moderno nonostante conti già qualche anno sulle spalle.
Il ritmo si sposa benissimo con la caldissima voce di Jemini, che porta fin dall’attacco una grande pace all’ascoltatore. Il riddim e il cantato si sposano bene, si parla di amore e di suoi problemi, e il tutto funziona benissimo. Questa canzone è la perfetta dimostrazione di cosa possa fare un ottimo riddim cantato da una voce che oltre che cantare lo interpreta, perché il riddim è alla stregua di un testo, spartito che si canta.
Un buon riddim con un pessimo cantato, o viceversa, non può funzionare, mentre qui funziona tutto alla perfezione, e di fondono insieme il reggae e il soul, e Jemini sembra nata per scivolare su queste note e portare benessere.
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