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Recensione : Reanimator – Horns Up

I canadesi Reanimator tornano con un nuovo massacro thrash metal: per gli amanti del genere un album da ascoltare senza riserve.

Un toro borchiato di tutto punto, armato di corna che sputano lingue di fuoco vi travolgerà e non ci sarà scampo …

Cattiveria pura, un caterpillar inferocito che, a colpi di thrash metal, vi inchioderà al muro, devastandovi sotto mazzate di una forza animalesca irrefrenabile: questo è Horns Up, nuovo lavoro dei canadesi Reanimator, metallo che mostra i muscoli e senza pietà, spacca ossa e orecchie sospinto dall’impatto distruttivo della band del Quebec, con già una decina d’anni di attività alle spalle.
Thrash’n’roll si definiscono loro, semplicemente old school thrash metal direi io: lo speed a rendere il tutto più veloce e travolgente e qualche accenno hardcore nei cori sono le qualità maggiori di questo massacro senza soluzione di continuità, suonato come il genere insegna in virtù della buona tecnica e dell’esperienza fatta dal gruppo in questi anni, accompagnando sul palco nomi storici del metal estremo come Exodus, Aggressor, Brutal Truth, Macabre e Cryptopsy, tanto per nominare i più noti e sottolineare la varietà di stili con cui i Reanimator si sono confrontati senza timore in sede live.
Chitarre che tranciano in due come seghe elettriche (Ludovic Bastien e Joel Racine ), sezione ritmica che picchia come il bestione in copertina (Francis Labelle alle pelli e Fred Bizier al basso), ed un cantante indemoniato e rabbioso (Patrick Martin) sono gli ingredienti di questo macello sonoro che inizia alla grande con Electric Circle Pit e non smette di picchiare, continuando anzi a colpire duramente con Tempted by Deviance, Thieves of Society e via di diritti e ganci, senza sosta ne pietà.
Con ritmiche che mozzano il fiato, un’aggressività che conquista e cori azzeccati, i Reanimator si dimostrano una perfetta macchina da guerra che in sede live immagino ancor più devastanti; questo ottimo lavoro ha proprio tutto per essere portato sui palchi, facendo vittime, travolte dalla carica di brani come Still Sick e Mock a Mockingbird, traccia conclusiva del lavoro dove viene a galla la furia rock’n’roll del combo di Montréal.
Per gli amanti del genere un album da ascoltare senza riserve.

Tracklist:
1.Electric Circle Pit
2.Rush For The Mosh
3.Tempted By Deviance
4.Thieves Of Society
5.The Abominautor
6.The Mosh Master
7.Still Sick
8.Off With Their Heads
9.Mock A Mockingbird

Line-up:
Patrick Martin – Vocals
Ludovic Bastien – Guitar
Francis Labelle – Drums
Fred Bizier – Bass
Joel Racine – Guitar

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