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Recensione : Puteraeon – The Crawling Chaos

Grande ritorno per la band svedese con il suo death Metal dalle reminiscenze Edge Of Sanity con un album da avere senza riserve.

Puteraeon – The Crawling Chaos

Pure fucking death metal from Sweden! Nuovo album per i Puteraeon, nuovo centro e lavoro che i fans del death scandinavo non possono farsi sfuggire.

La storia di questo fenomenale ensemble nasce nel 2008 con la realizzazione di due demo, seguiti da un terzo nel 2009 ed il primo album sulla lunga distanza dal titolo “The Esoteric Order” nel 2011.
L’anno dopo esce “Cult Cthulhu”, un must nel genere, bissato quest’anno da The Crawling Chaos, mixato e masterizzato da Andy LaRocque.
Il disco e’ un mostruoso esempio di death metal scandinavo come si faceva una ventina di anni fa e che aveva nei Grave, nei Nihilist ma, soprattutto, nel gruppo che io considero tra i padri fondatori del death melodico, gli Edge Of Sanity, i numi tutelari.
In questo lavoro rivive lo spirito dei primi dischi della band di sua maestà Dan Swano, “Nothing But Death Remains (1991), “Unorthodox” (1992) e il capolavoro “The Spectral Sorrow” (1993), quando questo genio della musica estrema cominciò a spargere i semi di quello che diventerà un genere conosciuto in tutto il mondo.
In The Crawling Chaos le ritmiche, i riff, gli stop and go, sono in tutto e per tutto Edge Of Sanity style,più cattivi forse, anche se nei primi tre dischi la band di Swano non scherzava; qui il sound è brutale, dalle ritmiche devastanti ma sorrette da quel gusto per la melodia negli assoli di Jonas Lindblood e Rune Foss che ho riscontrato solo nella grande band di “Purgatory Afterglow”.
Il primo pezzo, Wrath, è quello più orientato verso altre sfumature stilistiche anche se nella ritmica si sente già che ci sarà da divertirsi: infatti, dal secondo brano in poi è assoluto spettacolo death metal, con i due chitarristi che fanno il bello e cattivo tempo, supportati da una sezione ritmica di tutto rispetto. composta da Daniel Vandija al basso e Andres Malmstrom alle pelli.
Il growl di Lindblood, potente Orco che non lascia spazio a vocalizzi ruffiani, è da manuale, i brani si susseguono uno più bello dell’altro: Pickmans Model, la stupenda titletrack, aperta da un organo che sfocia in un riff tagliente come un rasoio, The Abyssal e la conclusiva Welcome Death, ma tutto l’album risulta entusiasmante.
Gradito ritorno per la band svedese, che confeziona così un disco che gli amanti del death scandinavo devono far proprio senza riserve.

Tracklist:
1. Wrath
2. In Dreamdead Sleep
3. Path to Oblivion
4. Pickmans Model
5. From the Ethereal Vortex
6. The Crawling Chaos
7. The Abyssal
8. Asenath
9. Rotten Aeon
10. Welcome Death

Line-up:
Daniel Vandija – Bass
Anders Malmström – Drums
Jonas Lindblood – Vocals, Guitars
Rune Foss – Guitars

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