Di notevole interesse sono questi Pidgeon, quartetto proveniente da San Francisco, California.Di difficile lettura sono questi Pidgeon, una band che sembra non conoscere le mezze misure, le scale di grigio che vanno a comporre i cromatismi naturali del mondo, peculiarità che diviene però il loro punto forza.Tre elementi della band sono di formazione puramente H.C. ( Used Naked Bloody) e lo si sente: le ritmiche possono ricordare infatti i Dead And Gone, incalzanti e disperate, ma la dolcezza che anche soprattutto grazie alla voce di Val, da respiro ai pezzi è tutt’altro che hardcore. Fa balzare alla mente addirittura certi passaggi vocali dei Cardigans!! La struttura dell’ album è molto solida, e le varianti vocali sono spesso presenti grazie ad un ottima intesa della singer con l’ altro cantante Micah, dedito anche alle parti urlate.Le melodie riuscitissime in certi episodi come Down, Disco e Sty, fanno quasi pensare ad un potenziale intrinseco quasi commerciale del gruppo, che viene per vie ovvie puntualmente smentito quando l’ isterismo giocoso e a tratti schizofrenico rivela l’ altra faccia, quella meno ortodossa del combo.Sembra come trovarsi davanti i Pixies di “Doolittle ” che fanno a scazzottate con una Natalie Imbruglia di turno, il tutto in una salsa molto simile a quella Motorhead.La coerenza che a tratti puo’ sembrare a dir poco estranea, è invece una costante che non stenta neppure in un brano come Nationalism che fonde delicati passaggi iniziali con rabbia urlata che pian pianino, in punta di piedi subentra al centro della scena.Un debutto coi fiocchi, che però paga dazio in quanto certi frangenti non sono ben congeniati, e risultano forse un po’ ostentati e mal proposti.Tosti
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