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Recensione : Oslo Tapes – Tango Kalashnikov

Il motivo per cui abbiamo tanto amato i gloriosi anni novanta e parte dei duemila dell'indie italiano lo troviamo in questo magnifico disco.

Un disco che ci riporta al meglio dell’indie italiano anni novanta.

Il motivo per cui abbiamo tanto amato i gloriosi anni novanta e parte dei duemila dell’indie italiano lo troviamo in questo magnifico disco. Finalmente, grazie agli Oslo Tapes potremmo capire cosa era quel brivido che ci prendeva quando ascoltavamo certi dischi, e quel brivido gli Oslo Tapes me lo hanno fatto ritornare. Attenzione, questa non è assolutamente musica derivativa, anzi, è figlia di un importante lavoro creativo. Gli Oslo Tapes sono il progetto ideato da Marco Campitelli ed Amaury Cambuzat, persone che hanno idee e talento da vendere. Dopo l’esordio discografico del 2010 OT (un cuore in pasto a pesci con teste di cane), i nostri prendono a bordo Federico Sergente dei Zippo alla batteria e continuano a macinare strada, fino a questo disco. Qui abbiamo post rock, melodie scarnificate e minimaliste, e tanti momenti di emozioni che pensavamo sopite. Gli Oslo Tapes ci sussurrano dolci parole e ci regalano tendini e sangue, come un tranquillo dopo pranzo di provincia. Un disco per chi apprezza le cose belle e fuori moda.

TRACKLIST
1.Golgota
2.Bon Départ
3.Gestalt (minute song)
4.Iceberg
5.Ossa
6.Simmetrie
7.Ellissi
8. Metelkova
9.Tango Kalasnhikov
10.Nord

LINE-UP
Marco Campitelli – vox, guitar, synth, organ, 6-stringbass.
Mauro Spada – basses, vox, loop, noise.
Federico Sergente – drums, percussions. Amaury Cambuzat – treatments, mix, guitars, vox, electronic.

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