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Recensione : Novella – Change Of State

Secondo munifico, immaginifico ed ecumenico album per le inglesi Novella, qui alle prese con un importante cambio di stato che oltrepassa l'ascoltatore da parte a parte con splendente verve armonica. Legate da affascinanti vocals e impianto sonoro solido, seducono e rinnovano attraverso la felice vena pop shoegaze. A must!

L’album delle Novella farà innamorare tutti gli amanti della buona musica… in ambiente indie pop suona in modo meraviglioso, certamente seguendo le direttive di sonorità tipiche già conosciute nel passato prossimo e anteriore, ma qui riassemblate in modo molto particolare, riuscendo ad articolare un discorso spettacolare la cui resa finale è oltremodo soddisfacente e nel suo piccolo, che si spera diventi più grande possibile, lascia un segno diffuso, allargato e spaziante nell’animo umano, come ne vorremmo tanti e tanti altri del genere.

Il pop la fa da padrone, le suggestioni multiple si affidano a buoni ricordi psichedelici, i fiori sonici sono tanti, se ne coglie l’olezzo in detto giardino, a cominciare dall’opening “Does the island know”, che è una perla emozionante, rimbalza sul corposo basso tra schitarrate che sferruzzano la maglia musicale, appunti melodici e ponti laser di tastiere; fruit-pop-up si aprono nella mente, c’è esplorazione vitale, rock!, indie rock si estrapola dalle estese reti futuribili del suono.
Emozione ed estasi concorrono a completare le suggestioni affidate ad ogni pezzo musicale, lo si percepisce rintracciando le contaminazioni provenienti da echi lontane; indico scremature del primevo California Psichedelic Sound from Haight-Ashbury; identifico nelle tracks il tentativo di Grace Slick di drogare il tè del Presidente Nixon: riporto le testuali parole di Grace…

«Andavo a scuola assieme alla figlia Tricia. E lei mi invitò a un party alla Casa Bianca con tutti gli ex studenti. Io decisi di andare, assieme a Abbie Hoffman. Quando arrivammo una guardia ci disse che non potevamo entrare perché la nostra presenza avrebbe messo a rischio la sicurezza del Presidente. Ed avevano ragione, perché avevo un po’ di LSD nel fondo di una tasca e l’ idea era quella di metterlo nel tè che avrebbe bevuto Nixon. Ma non ci fecero entrare»,

un’esperienza che si sente traslata nell’album, vale a dire la mano dei grandi Jefferson Airpalane che serpeggia gaia qui e là! Poi i primi Pink Floyd, gli Horrors, sprazzi di Cocteau Twins, venature acide e toni da canzoni dei Velvet Underground… il tatto espressivo di questa band manda in sollucchero!
“Change of state” contiene gioiosità… ossessività, jangle, cori che sfiorano la pelle, che ti accarezzano e agganciano facendoti volare fuori dal tuo cervello, che è la catena di montaggio della tua logica, per atterrare da deportato nell’area top secret di smontaggio della tua costituzione fisica promulgata dalle leggi della gravità. Do you understand?
Planando con le Novella sulle ali di questo disco è possibile una rivoluzione che appartiene ad ogni settore che apra l’intelletto ed il cuore, non è un disco per burocrati convinti che la forma sia meglio della sostanza. E qui la sostanza è stupefacente!
Che succede quando la musica diventa droga? Niente! Il poliziotto che è in voi (e in tantissimi di voi ve n’è uno somigliante a quei bruti baffuti energumeni incontrati nei film di Charlot, dico per i maschietti, o a tante Manuela Arcuri in veste da carabiniera, questa invece è per le femminucce) tenderà naturalmente ad arrestare ogni processo eversivo, rinnovante, libertino, seducente, che faccia immaginare nuove concezioni di vita, od approccio ad essa, per cui toccherà a ciascuno, di quei fortunati che saranno illuminati dall’ascolto di questo disco, arrestare i poliziotti personali, e non sto citando i Depeche Mode di “Personal Jesus”!
Ascoltare le note delle Novella è come sentir sfrigolare hamburger vegetariani sul grill dell’accettazione euforbiacea dei puffi durante la celebrazione del compleanno del Grande Puffo. Puffete!
Purtroppo gli adulti, superata una certa soglia d’età, considerano l’ascoltare pop music come se fosse una goliardata e le preferiscono volentieri la TV coi suoi notiziari sfigati, compreso tutto il seguito di guerre, assassini e ladrocini legalizzati, la pollitica nazionale ed il calcio sparlato in primo piano, evitando accuratamente, per non distrarsi da tali importanti tematiche, di non perdere la puntata quotidiana, repliche comprese, di una seccante telenovela brasiliana da anni ottanta del secolo scorso.
Tornando allo splendido “Change of state”, l’album meraviglia delle Novella, posso aggiungere solo che in esso non esiste pop d’accatto, non scopiazzano tanto per, c’è puro feeling che accompagna corpo & mente verso il cambiamento. I Novella di questo secondo album edito dalla Sophomore, aprono all’esperienza recente di sconvolgimento che ha attraversato il loro paese, l’Inghilterra, e qui tirano le somme di significative trasformazioni sociali e ideologiche, mostrandosi apertamente schierate alla valorizzazione dell’umano e della sua libertà ed opponendosi alle limitazioni castranti di pensiero e movimento: sacrosante Novella. Insomma, vanno un bel po’ oltre la visione della stasi, calcificata soprattutto in coloro che hanno perso fiducia nella vita, ed in genere questi individui mancano del senso del pop, ma esse sono qui per restituirla raggiante e riflessiva.
Il prossimo lavoro sarà un assoluto capolavoro, ci scommetto la penna!

 

TRACKLIST
1. Does The Island Know
2. Change of State
3. Desert
4. Elements
5. A Thousand Feet
6. Thun
7. Come In
8. Four Colours
9. Side By Side
10. Seize The Sun

LINE-UP
Hollie Warren (Guitar/Vocals)
Sophy Hollington (Guitar/Vocals)
Suki Sou (Bass)
Iain Laws (Drums)

URL Facebook
https://www.facebook.com/pg/novella.ukband/about/?ref=page_internal

Change of State by Novella

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