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Recensione : Nemesis Inferi – Natural Selection

Natural Selection è un lavoro piacevole, ogni brano ha la sua caratteristica, le melodie si alternano con una verve mai doma e le chitarre dominano la scena con un lavoro magistrale, sia nelle ritmiche che nei solos.

Passare dal black metal sinfonico al sound prodotto su questo nuovo lavoro è un salto niente male, anche se dal primo album sono passati quasi vent’anni e tanta acqua sotto i ponti.

Ritroviamo così i Nemesis Inferi con questo Natural Selection, licenziato dalla Fuel Records che spiazzerà non poco chi ne aveva perso le tracce, ritrovandosi al cospetto di una band nuova di zecca e che suona un ottimo mix di groove metal moderno con reminiscenze gothic, regalando una mezzora di ottima musica a suo modo alternativa.
Natural Selection ha dalla sua un buon songwriting, composto da brani ora più orientati verso lo stoner metal (Back To Inferi e Habemus Liar) ora più vicini al gothic doom, mai troppo lento, ma dalle atmosfere intimiste e dove i Nemesis Inferi danno il meglio di sé.
Dopo aver tirato capocciate, sotto l’effetto dell’anthem Sneak Eye, arriviamo alla parte centrale del disco e a due brani capolavoro, Be Like God e Father Is Your Name: la prima vede il cantato del buon G.M.Gain farsi melodico per una song dall’impronta dark, dove le ritmiche rimangono sature di groove ed il solos metallico alza la qualità del brano.
Mi è passato per la mente Headstones, album del 1995 degli svedesi Lake Of Tears, confermato dalla stupenda Father Is Your Name, altro pezzo da novanta di questo lavoro: tragica, gotica e pregna di ritmiche grasse, impreziosita dal cantato che richiama alla grande, nella parte centrale quello di Daniel Brennare.
Monolith torna su territori moderni, questa volta il cantato declamatorio aggiunge un che di epico al sound, mentre 40 Fingers è un hard stoner strumentale che fa da preludio alla conclusiva e thrash oriented I.F.F., forse la song più lineare del disco, ma comunque sempre di ottima fattura.
Natural Selection è un lavoro piacevole, ogni brano ha la sua caratteristica, le melodie si alternano con una verve mai doma e le chitarre dominano la scena con un lavoro magistrale, sia nelle ritmiche che nei solos.
L’ottima prova di G.M.Gain al microfono, varia e sul pezzo sia nelle parti pulite che in quelle più ruvide, non fa che aumentare la qualità dei brani tutti di buona fattura con l’accento sulle due perle gotiche a metà lavoro.
Band che in seguito potrebbe regalare sorprese ed assolutamente da tenere d’occhio.

TRACKLIST
1. Back to Inferi
2. Habemus Liar
3. Sneak Eye
4. Be Like God
5. Father is Your Name
6. Monolith
7. 40 Fingers
8. I.F.F.

LINE-UP
G.M.Gain: Guitar & vocals
Fazz: Guitar
F.J.C.:: Bass
Andreas Salvi : Drums

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