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Recensione : Miss Mog – Federer

Un disco intelligente per una band che, fin da subito, appare matura e interessante

Miss Mog – Federer

I veneti Miss Mog, trio synth pop stabilmente in attività da almeno tre anni, debuttano per Dischi Soviet Studio con Federer. Il lavoro, citando il tennista non per la sua figura positiva, ma per la sua imbattibilità che tutti hanno creduto o sognato di far crollare, si compone di undici accattivanti gemme pop.

Il leggero schiudersi di Un Pomeriggio, ricordando nel suono il primo Alessandro Fiori, entra in testa fin dal primo istante con il suo intrecciarsi di tastiere e synth, mentre il leggero incalzare di Venety Fair, vagamente cupo nel suo procedere, aggiorna il “produci, consuma, crepa” dei CCCP al nuovo millennio e al Veneto.
Il sound più ostico di Pangea, evolvendo lentamente fino a trovare una propria linearità, introduce il pessimismo dilagante della delicata e malinconica Faust, lasciando che a seguire sia il piglio ammiccante di Federer (le parole si concentrano sull’ambizione di provare ad affrontare sfide impossibili).
Panchine Divelte, mettendo in dubbio il potenziale rivoluzionario dell’uomo moderno, va a braccetto con la critica di Complesso B nei confronti della decadenza culturale degli italiani.
L’incedere dritto e preciso de L’Alibi, invece, guidato da morbidi synth, prova a guadagnarsi il titolo di sequel ideal di Lullaby dei Cure, cedendo il passo al disteso accettare che la vita è imprevedibile (e che questa è l’unica certezza che abbiamo).
L’animo tecnologico e vagamente alieno di Razorology, in conclusione, guidato da un cantato alla Tiziano Ferro degli esordi (in cui si parla sulla necessità o meno di una rasatura perfetta), consegna a Sulle Punte e al suo espandersi/distendersi (soprattutto nella seconda parte), il compito di chiudere l’opera.

Con questo debutto i Miss Mog danno alle stampe undici brani che, pur suonando pop, non si vendono mai completamente al ritornello facile. Il trio veneto, infatti, prova (con successo) a combinare la carta dell’essere facilmente accessibili con il trasmettere contenuti, idee e riflessioni. Un disco intelligente per una band che, fin da subito, appare matura e interessante.

TRACKLIST
01. Un Pomeriggio
02. Venety Fair
03. Pangea
04. Faust
05. Federer
06. Panchine Divelte
07. Complesso B
08. L’Alibi
09. Meteoritmo
10. Razorology
11. Sulle Punte

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