iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Meneapneontes – Promachos

Primo album per questo duo ateniese dal monicker non proprio agevole da pronunciare, dedito ad una forma di black metal piuttosto interessante.

Meneapneontes – Promachos

Primo album per questo duo ateniese dal monicker non proprio agevole da pronunciare, dedito ad una forma di black metal piuttosto interessante.

Trattandosi di una band greca non sorprende il fatto che i Meneapneontes prendano in più di un caso i Rotting Christ quale punto di riferimento, perlomeno nell’idea di proporre un black di chiara impronta mediterranea, accentuato dall’uso pressoché costante della lingua madre.
La somiglianza con la storica band di Sakis appare in maniera evidente, però, solo a sprazzi, visto che il sound proposto da Vassilis e Takis si arricchisce di sfumature heavy metal e folk che vanno ad integrarsi piacevolmente con temi che attingono alla ricchissima e  millenaria storia ellenica.
Promachos scorre via piuttosto liscio, proprio perché i brani sono forniti nel loro insieme di una pregevole impronta melodica, anche se non posso fare a meno di apprezzare i Meneapneontes proprio quando il loro sound si avvicina di più ai Rotting Christ, in barba a qualsiasi ossessiva ricerca di originalità (Omnymi, Eleley, Raise The Aspis); d’altra parte gli elementi folk tendono, con il loro manifestarsi, a far scemare leggermente la tensione di un lavoro che si mantiene sostanzialmente su un buon livello medio, senza toccare picchi leggendari ma neppure mostrando un volto particolarmente tedioso, il tutto grazie a una certa essenzialità a livello esecutivo e compositivo.
La sensazione è che i due ragazzi greci  possano fare ancora meglio, magari focalizzandosi maggiormente sui lati più efficaci del loro sound; per ora, comunque, la promozione è piena anche se non ancora con lode.

Tracklist:
1. Promachos
2. Molon Lave
3. Sons of the Greeks
4. Talos
5. Eleley
6. Alexandros
7. My Earth My Water
8. Typhoeus
9. Omnymi
10. Raise the Aspis
11. Roupel

Line-up:
Vassilis – Bass, Vocals
Takis – Guitars

MENEAPNEONTES – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

Silent Vigil – Hope and Despair

Se in passato il sound traeva principalmente linfa dall’insegnamento dei Daylight Dies, tutto sommato Hope and Despair è un album che si muove in continuità con quello stile, che qui viene ulteriormente ribadito dando alla fine l’auspicato seguito, sia pure con il nuovo moniker Silent Vigil, alla brusca archiviazione degli Woccon avvenuta dieci anni fa.