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Recensione : Maurizio Abate – A Way To Nowhere

Se siete amanti di sonorità lievemente cupe e in grado di trasportarvi in mondi lontani, qui troverete ciò che fa per voi

Maurizio Abate – A Way To Nowhere

Maurizio Abate, musicista attivo dagli inizi degli anni ’00 ritorna per Boring Machines e Black Sweat Records con i sei brani di questo A Way To Nowhere. Il disco, giocato prevalentemente su elettronica, chitarra, impulsi blues e passione per la psichedelia, coinvolge e appassiona fin dal primo istante.

Il lento e intenso crescere di Into The Void (con finale che tenta di destrutturarsi e mutare totalmente forma), apre al delicato galleggiare della calma e sognante Silent Trees (sempre più calda nel suo svilupparsi), mentre Towards The Outside, ricamando sopra stralci di un intervista ad Aldous Huxley, trascina in un torrido mondo psichedelico. Shiva’s Breath, intensa ed estremamente coinvolgente, ci tiene incollati alle casse per tutta la sua durata con il suo pacato muoversi di chitarra e i lievi echi orientaleggianti, abbandonandoci poi all’ampio proseguire (circa quattordici minuti) di Land Of Thoughts. Rising Sun Blues, infine, rivisitazione del tradizionale brano folk, ci accompagna fino alla conclusione del disco con il suo sound accattivante (e qui reso ancor più caldo rispetto all’originale).

L’album di Maurizio Abate, caratterizzato da una psichedelia rovente e venata di oscurità, si dimostra un lavoro di ottima qualità che lascia il segno in più di un momento. Se siete amanti di sonorità lievemente cupe e in grado di trasportarvi in mondi lontani, qui troverete ciò che fa per voi.

Tracklist:
01. Into The Void
02. Silent Trees
03. Towards The Outside
04. Shiva’s Breath
05. Land Of Thoughts
06. Rising Sun Blues

Line-up:
Maurizio Abate

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